Barcellona Bayern: come hanno fatto i blaugrana a subire otto gol - ANALISI TATTICA - Calcio News 24
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Barcellona Bayern: come hanno fatto i blaugrana a subire otto gol – ANALISI TATTICA

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Il Barcellona è stato sovrastato in tutto e per tutto dal Bayern Monaco di Flick. Ha perso una valanga di palloni nella propria metà campo, grazie al pressing indemoniato dei bavaresi

Risveglio tremendo in casa Barcellona. Questo 8-2 subito dal Bayern, la sconfitta peggiore della storia europea dei catalani, rappresenta la fine di un ciclo, il preludio a una seconda metà di agosto che si prospetta di grandi cambiamenti a livello societario e aziendale (basta sentire le parole di Piqué nel post gara). Quella del Barcellona è stata un’annata da zero titoli, conseguenza di anni di continua tensione tra dirigenza e giocatori, oltre che di tante mosse sbagliate in sede di mercato (tanti investimenti che non hanno reso, basti pensare a un Griezmann neanche titolare a Lisbona).

L’aspetto più significativo del trionfo del Bayern Monaco è che ha surclassato i rivali nell’aspetto in cui sono diventati un’icona in tutto il mondo. Il Barcellona, infatti, non è quasi mai riuscito ad uscire da dietro e consolidare il possesso, ha anzi perso una valanga di palloni nei primi 30 metri, tramortiti dall’intensità del pressing tedesco. Un Barca dominato in tal modo nei ritmi, che non riesce a palleggiare bene dal basso, fotografa bene il declino profondo in cui si trovano i catalani. Dopo le disfatte di Roma e Liverpool, si è toccato nuovamente il fondo.

Flick esaspera il fuorigioco

E dire che, nonostante tutto, nella prima parte di gara gli spagnoli riuscivano ad arrivare dalle parti di Neuer con discreta facilità. Ciò è conseguenza dell’approccio di Flick, molto temerario in fase difensiva. Il 4-4-2 del Bayern Monaco, infatti, giocava con una linea altissima che esasperava il fuorigioco. Il reparto arretrato scappava indietro il più tardi  possibile.

Il Barcellona, che quest’anno è stato spesso statico e poco dinamico contro formazioni dal baricentro basso, ha quindi trovato molta più profondità di quanto ci si aspettasse. Nel 4-3-3 scelto da Setien, punte (Vidal compreso) e centrocampisti erano molto stretti dentro al campo, con i terzini alti e larghi a dare ampiezza. Se serviti con i tempi giusti, Semedo e Jordi Alba avevano quindi tanto spazio da attaccare davanti a sé. Basti pensare a come è arrivato l’autogol di Alaba, ossia da un lancio arretrato di Lenglet per Alba su cui il Bayern è scappato in ritardo. Bastava un piccolo errore e il Barcellona metteva solo l’uomo davanti al portiere.

Un esempio della linea altissima del Bayern. Semedo aggredisce la profondità, ma viene servito leggermente in ritardo da Messi. Il fuorigioco funziona.

Insomma, anche se dietro concedevano tanto, quando i catalani consolidavano il possesso davano la sensazione di poter sempre costruire occasioni da rete. Il Barcellona sfruttava molto la spinta dei laterali, ma in diverse circostanze è anche riuscito a verticalizzare centralmente. Suarez aggrediva la profondità con buon tempismo, mentre in altre circostanze era Sergi Roberto che si buttava dentro (l’alta mezala, De Jong, era più bloccata vicino a Busquets).

Qui Sergi Roberto si butta nello spazio tra Alaba e Davies.

Un’altra cosa che il Bayern pativa (sono molte le squadre che studiano accorgimenti ad hoc) era lo spazio tra Davies e Alaba. Il terzino canadese è infatti piuttosto istintivo nelle uscite, si crea quindi un buco dietro che i rivali provano ad attaccare.

Contro il Barcellona, Davies veniva attratto da Messi, con Semedo che alle sue spalle aggrediva bene la profondità. Soprattutto a inizio gara, questa giocata ha creato qualche grattacapo.

Si vede qui, Semedo si inserisce dietro Davies.

Tuttavia, con il passare dei minuti, queste situazioni si sono ridotte. Il risultato e l’aggressività del Bayern hanno “ucciso” il Barcellona, che nella ripresa ha faticato molto nel consolidare il possesso e arrivare nella trequarti avversaria.

La veemenza del Bayern

Se la linea difensiva ha concesso qualcosa, va comunque specificato che il pressing ultra offensivo bavarese ha letteralmente demolito gli avversari. Non a caso, la stragrande maggioranza dei gol è arrivata da palloni recuperati nella metà campo del Barcellona, un qualcosa di più unico che raro se si pensa al gioco di posizione dei catalani, che sull’uscita dal basso hanno influenzato il calcio contemporaneo.

La ripresa è stata piuttosto esemplificativa sul divario di intensità tra le due squadre. Nonostante l’ampio vantaggio, anche negli ultimi minuti il Bayern ha pressato con grande aggressività, tramortendo ogni volta il portatore. Ne è un esempio il settimo gol, con Messi quadruplicato nella propria trequarti e nessun giocatore vicino a lui per ricevere palla. Simbolo di una squadra uscita dalla partita e di un’altra che invece ci è rimasta fino alla fine.

Un altro esempio. Qui Lewandowski, quasi al 70′, recupera palla su Semedo e serve Coman solo davanti al portiere. Il Bayern non smette mai di pressare, il Barcellona è troppo passivo.

Pur avendo concesso dietro, anche nella prima frazione l’ultra aggressività del Bayern Monaco aveva pagato i dividendi. D’altronde, due gol su quattro sono arrivati da palloni recuperati nella trequarti catalana. Nel 2-1, Sergi Roberto si è fatto rubare palla da Gnabry, mentre il quarto gol nasce da un recupero di Lewandowski su Semedo, che insegue il terzino portoghese fino alla linea di fondo (Lewa ha recuperato 2.8 palloni in più rispetto alla media stagionale, ha giocato una gara molto intensa). In entrambi i casi, i giocatori catalani sono parsi quasi tramortiti dall’aggressività rivale.

Insomma, c’era un’evidente differenza di mobilità tra le due squadre, con una circolazione troppo lenta e uno smarcamento quasi assente da parte dei catalani. Il Barcellona voleva fare un palleggio ragionato a ritmi bassi, ma non aveva fatto i conti con l’intensità tedesca, che si manifestava anche a palla persa con una reattività fuori dal comune. Persino Ter Stegen, forse il portiere più forte al mondo nell’impostazione ha perso tanti palloni.

Il Bayern Monaco accorciava con l’intera squadra altissima quando gli avversari ripartivano dall’estremo difensore. I difensori del Barcellona avevano sempre l’uomo addosso e i centrocampisti eranoe marcati.  A volte Jordi Alba era libero a sinistra (non sempre Kimmich usciva), ma per il portiere era difficile arrivare a lui. Morale della favola, Ter Stegen è stato costretto tante vole al lancio da dietro, con il Barca che non riusciva a trovare superiorità posizionale.

Due azioni in cui Ter Stegen è costretto al lancio lungo. Da notare sia la quantità di giocatori marcati che l’aggressività degli attaccanti del Bayern quando vanno ad aggredire il portiere. 

Come successo tante volte in stagione, il Barcellona ha sofferto le pene dell’inferno contro un rivale intenso. C’è assoluto bisogno di ringiovanire la rosa e dare più aggressività a una squadra davvero piatta, che sembra spesso in balia degli eventi.

L’intelligenza di Goretzka

Pressing e contropressing sono state le chiavi tattiche principali del Bayern, ma sarebbe un errore sottovalutare la qualità della fase di possesso dei tedeschi. Un palleggio verticale e di qualità, che riesce ad attaccare in tanti modi sfruttando il grande movimento senza palla dei propri interpreti.

In primis, va sottolineato il grande apporto dei terzini, visto che Kimmich e Davies coprono ampie porzioni di campo. Basti pensare al quinto gol: il canadese, che a neanche vent’anni esercita un dominio fisico pazzesco, fa una grande azione individuale, ma va anche segnalato che l’altro terzino era pronto a finalizzare dentro l’area. Se in un 3-5-2 capita spesso che un quinto faccia l’assist per l’altro quinto sul secondo palo, è molto più raro che ciò avvenga con due terzini di una difesa a 4. E’ un qualcosa che la dice lunga sull’indole offensiva di Kimmich e Davies (ben 7 passaggi chiave per il primo e 5 dribbling per il secondo).

D’altronde, nel 4-2-3-1 del Bayern le ali e Muller erano molto dentro al campo, con i terzini che davano ampiezza. Contro un Barcellona fiacco, che oltre a non pressare in avanti aveva grandi lacune nella difesa di posizione, i bavaresi hanno trovato spesoso l’uomo libero e creato superiorità posizionale in tanti modi. Uno di questi consiste nei cambi di gioco, con gli esterni serviti tante volte in corsa:Alaba e Thiago Alcantara hanno grandi qualità nel gioco lungo, la palla girava quindi bene. E prendere tante volte il fondo con Lewa e Muller al centro dell’area non è mai una brutta idea.

Il Barcellona difende con il 4-4-2. Gli attaccanti del Bayern sono molto dentro al campo: attraggono i difensori avversari su di sé e liberano spazi per i terzini. Qui Thiago Alcantara apre per Kimmich.

Come si intravedere nella slide sopra, è interessante osservare lo scaglionamento dei due mediani. Thiago Alcantara, uno dei “registi” della squadra insieme a Kimmich, restava più bloccato e vicino ai centrali, mentre Goretzka era più avanzato e verticale.

Capitava che l’ex Schalke si sganciasse molto in avanti, inserendosi e ondeggiando tra le linee. Ciò succedeva soprattutto nei frangenti in cui le ali si aprivano, in tal modo Goretzka consentiva al Bayern di avere sempre la zona di rifinitura ben riempita. Così è arrivata la rete di Gnabry, grazie a un prezioso smarcamento dell’ex Schalke tra le linee (che di prima ha servito poi il compagno alle spalle di Lenglet).

In questo caso, Perisic (fuori dall’inquadratura) è aperto. Goretzka si muove bene tra le linee, il Bayern lo serve alle spalle di Busquets.

Oltre alla bassa resistenza al pressing, il Barcellona ha concesso veramente tante ricezioni alle spalle di Busquets e De Jong. C’era sempre troppo spazio tra mediana e difesa, con nessuno che accorciava. Insomma, i catalani hanno sofferto tutto quello che potevano soffrire. Questa debacle apre le porte a una rivoluzione, vedremo chi siederà sulla panchina balugrana nella prossima stagione.

Al contrario, il Bayern continua a essere in uno stato di forma che Muller ha definito incredibile. Con Flick in partita, hanno vinto 31 partite su 34, dimostrandosi una delle squadre più intense e complete che ci siano in Europa. Contro il Manchester City potrebbe essere una finale anticipata.