2009
Brescia, Nani: “Mi assumo le responsabilità “
A poche ore dallÃ?´annuncio delle sue dimissioni dalla carica di direttore sportivo del Brescia è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Sportiva Gianluca Nani. Queste le motivazioni del suo abbandono e le sue parole sul futuro del Brescia:
MOTIVO DIMISSIONI – “Quando si retrocede e si ha una stagione fallimentare le colpe vanno divise. La squadra lÃ?´ho costruita io con lÃ?´allenatore ed è giusto prendersi la responsabilità per quello che è accaduto. Da dodici anni sono qui ed è giusto tagliare questo cordone ombelicale. Il mio rapporto con Corioni rimane lo stesso: per me lui è come un padre”.
FUTURO BRESCIA – “Dico ai tifosi del Brescia di stare tranquilli perchè Corioni ha dimostrato negli anni di avere grande passione ed amore verso la squadra. Lui consoce benissimo il calcio, da 44 anni presiede questa squadra ed ha il record di essere stato presidente in tutte le categorie. Il suo sfogo che risale a mesi fa è perchè voleva altri soci per creare una società molto competitiva. Il prossimo anno mi auguro che i Brescia possa competere per risalire in Serie A. Adesso bisogna vendere per cambiare qualcosa, ricostruire con nuovi giocatori e con entusiasmo per sospingere la squadra dove merita”.
MERCATO BRESCIA- “Il Presidente Corioni mi ha chiesto di occuparmi della sessione di mercato estivo ed ho accettato. Le operazioni maggiori saranno quelle in uscita perchè, come ha detto il Presidente, lÃ?´obiettivo è quello di monetizzare. Il Brescia ha tanti giocatori appetibili come Caracciolo, Diamanti, Zambelli, Hetemaj, e quando arriveranno le giuste offerte per qualsiasi giocatori le prenderemo in considerazione e le valuteremo”.
MERCATO ITALIANO – “Pastore via dal Palermo? Non lo so. Da tifoso e da italiano vorrei che Pastore rimanesse in Italia anche se le potenze economiche come Barà§a, Real, Man City, Chelsea sono allÃ?´estero. In Italia il mercato inizia sempre sottotono poi ci sono i botti finali. Negli ultimi anni il mercato è cambiato molto: ci sono meno soldi e quindi si fanno operazioni a basso costo. DÃ?´altronde il fair play finanziario ti impone di lavorare con i giovani e di conseguenza il mercato medio si tende a senza farlo senza soldi. Basta pensare che una squadra come la Juventus prende giocatori a parametro zero”.
Fonte: Radio Sportiva
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