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Serie B

Buon compleanno a… Ben Lhassine Kone

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Oggi Ben Lhassine Kone compie 23 anni. Gioca nel Frosinone, più che mai lanciato verso la Serie A, meta per la quale manca solo la certezza matematica, ma che non si vede proprio come possa sfuggire. E chissà, per il ragazzo nato in Costa d’Avorio, ad Abidjan, potrebbe essere l’occasione per ritrovarla, anche se lui è solo in prestito e a giugno dovrebbe tornare al Torino, a meno di sviluppi che sono già stati stilati nero si bianco dalle due società contraenti.

Il contratto di Kone venne sottoscritto dal Toro quattro anni fa e fu il primo riconoscimento di una bella storia, partita dai Dilettanti.

Attualmente, non è un periodo facile per lui. Sabato il big-match della Serie B era rappresentato da Bari-Frosinone ma non ne ha potuto fare parte a causa di un trauma contusivo al polpaccio destro. Prima, c’è stata anche una frattura al metatarso, che lo ha privato del piacere del campo, da inizio novembre a fine gennaio, per un totale di 10 partite (e buon per lui che c’era di mezzo la lunga sosta Mondiale). Quando è tornato in campo, ha postato sul suo profilo Instagram una foto che lo vede in azione contro il Cittadella, in una gara giocata allo Stirpe (e vinta, come quasi tutte quella di questa stagione). L’ha accompagnata con un messaggio chiaro, il racconto di un recente passato con un invito per il futuro: «Sono stati mesi difficili per me, mesi di sofferenza ma sono contento di essere tornato a giocare. Ringrazio tutto il popolo ciociaro per avermi aspettato e sono pronto a dare tutto insieme ai miei compagni».

Ma che giocatore è Ben Lhassine Kone? Lo si può definire un mediano di personalità, dinamico. Il Messaggero, che segue con attenzione e dovizia di particolare la cavalcata del Frosinone, lo ha definito «un guerriero gentile», elevando a episodio didascalico quanto visto in una gara: «È il secondo tempo, c’è un giocatore del Como a terra. I sanitari entrano per medicarlo. Kone ne approfitta per bere un po’ d’acqua e chiede una borraccia al massaggiatore. «Beppe, Beppe ne vuoi po’?». Beppe è Giuseppe Caso che alla fine sente e beve anche lui. Intanto il giocatore del Como si è rialzato, si riprende a giocare. Caso in tutta fretta (il fantasista non è in giornata ed è un po’ nervosetto), lancia la borraccia a bordo campo. Kone fa uno scatto, raccoglie la borraccia e la consegna nelle mani del massaggiatore. Grazie, gli dice. E torna nel rettangolo di gioco a lottare. I calciatori li vedi anche dei dettagli. E questo della borraccia racconta molto di Ben Lhassine Kone, classe 2000».

Di lui si è parlato molto anche ai tempi granata, all’inizio della scorsa stagione, dopo aver debuttato in campionato in occasione di Napoli-Torino. Un esordio infelice, nel quale causa un rigore a favore dei partenopei, peraltro neutralizzato da Milinkovic-Savic (a questo servono gli amici e i portieri, a liberarti dai problemi nel momento del bisogno). Del resto, lo stesso Ivan Juric minimizza l’accaduto, o meglio, ne esalta le conseguenze: perché il ragazzo ha saputo reagire all’episodio ed è con questo tipo di carattere che si acquistano punti in termini di affidabilità. Sbagliare e poi correggersi prontamente, questo è ciò che piace al mister croato: «A me è piaciuto perché ha fatto una cavolata sul rigore, poi ha lottato e giocato con personalità. Vorrei avere un ragazzo come lui».

Altre occasioni per mettersi in mostra nel Toro non ci sono state, se non 10 minuti in Coppa Italia. La B, invece, l’ha conosciuta già in 3 città diverse: Cosenza, Crotone e adesso Frosinone. Con la speranza di andare ben oltre le 15 presenze in campionato raccolte finora.