Buon compleanno a… Fabio Depaoli - Calcio News 24
Connettiti con noi

Hellas Verona News

Buon compleanno a… Fabio Depaoli

Pubblicato

su

Depaoli

Oggi Fabio Depaoli compie 26 anni. Se si dovesse scrivere un romanzo su di lui, lo si dovrebbe intitolarlo “Un uomo in prestito”. Immaginatelo sempre con la valigia, persino quando gioca nello stesso club deve comunque allontanarsi un po’, com’è successo recentemente: sei mesi a Verona, i primi del 2022; 3 partite con la Sampdoria, la società che ne detiene il cartellino all’inizio della nuova stagione, per poi fare nuovamente il ritorno in gialloblu e ripresentarsi ancora più convinto di prima: «Fin dall’inizio la mia intenzione era quella di tornare qui, e in realtà con la testa non sono mai andato via da Verona. Lavoro ogni giorno duramente perché la mia intenzione è quella di convincere la società a riscattarmi, per poi poter restare qui a lungo».

Come andrà a finire questo continuo andirivieni non si sa e neanche si sa se Depaoli rimarrà in Serie A, visto l’andamento delle sue due squadre, quella dove gioca attualmente e l’altra che ha creduto in lui nel passato. Passato nel quale è riuscito persino nell’impresa di indossare tre maglie diverse in soli 6 mesi, non succede a tutti di cambiare casa e sede di lavoro con così tanta frequenza. Un po’ di straniamento deve esserci se nello stesso campionato scendi in campo 2 volte con la Sampdoria, accumuli 5 presenze con l’Atalanta e finisci con una sequenza di 15 partite con il Benevento.

Ricapitoliamo il percorso di Fabio, con la curiosità di sapere se lui si ricorda perfettamente la tempistica e l’ordine di tutti i passaggi, un po’ come succede a quei genitori di famiglie numerosi che tradiscono una minima incertezza quando gli si chiede di mettere in fila l’età dei figli. Si parte a Verona, con il Chievo, il periodo più semplice, tre anni che vanno dal 2016 al 2019 per un totale di 58 presenze in campionato che a tutt’oggi rappresenta il massimo della fedeltà raggiunta con un club.

A puntare convinta su di lui è la Sampdoria.

Una scelta che lo rende felice e che sembrava già possibile qualche mese prima: «Alla Samp mi aspetto di crescere come uomo e come calciatore e di migliorare sul campo anche grazie a mister Di Francesco». In realtà, nonostante si dica entusiasta della sensazioni offertegli da Marassi quando vi ha giocato da avversario, non è una stagione esaltante la prima a Genova. L’anno dopo, già fortemente condizionato dall’essere il campionato a porte chiuse post prima ondata di Covid, è quello dei traslochi continui già menzionati. Inizia da blucerchiato in Juventus-Sampdoria e va vicino a quel gol che non è ancora riuscito a fare, un tabù sul quale all’epoca ci ironizzava anche – «Io neanche con le mani segno», superato poi brillantemente con il Verona, col quale nel campionato in corso si è pure ripetuto sottoporta.

Dopo Genova c’è Bergamo: «Sarà molto dura ambientarsi: mi hanno detto che i carichi di lavoro sono molto pesanti, ma sono sicuro che il gruppo mi darà una grande mano. Sono cresciuto a pane e calcio, per me essere all’Atalanta è un traguardo importantissimo. Arrivare in un club che gioca la Champions League è un sogno che avevo sin da bambino». Pochi mesi e si scende geograficamente e di livello: anche a Benevento non è che le cose vadano molto bene.

A quel punto, si oscilla tra Genova e Verona: sia la scorsa che questa stagione le inizia in Liguria e le prosegue in Veneto. Conosce la realtà, quando arriva in gialloblu la prima volta in conferenza non nasconde né la situazione, né le sue idee: «Sono venuto qui per fare la riserva di Faraoni. sono stati chiari sin da subito, ma poi parlando con il mister mi ha detto che gioca che si sta meglio. Cercherò di fare il massimo per cercare di convincere la società a riscattarmi a giugno». Un proposito che ha trovato una sua forma di applicazione, è sicuramente nell’Hellas che Fabio si è espresso meglio, lui che è partito dall’altra squadra della città, quando ancora c’erano i derby.