Calhanoglu su Juventus-Milan: «Sogno vittoria e gol»
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Calhanoglu sogna il suo Juve-Milan: «Vittoria con mio gol su punizione»

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Juventus-Milan può essere la partita di Hakan Calhanoglu, la finale di Coppa Italia è la sua prima finale in carriera

Hakan Calhanoglu è alla sua prima finale in carriera. Il centrocampista del Milan sfiderà la Juventus in Coppa Italia domani sera allo Stadio Olimpico di Roma e cercherà di portare a casa il primo successo personale. Dopo un periodo di appannamento, Calha è tornato a splendere e adesso sogna: «Sono emozionato, è la mia prima finale. Voglio vincere la Coppa Italia, mi sento al top. Sogno una vittoria con un mio gol su punizione, se riuscissi a far gol da fermo mi rilasserei un po’, tutti si aspettano una mia rete così». La Juventus è un osso durissimo, ammette il dieci rossonero. Non sarà facile riuscire a portare a casa la vittoria, ma secondo Calhanoglu il Milan deve provarci giocando come sa, senza chiudersi. «Potessi togliere un giocatore alla Juventus, toglierei Douglas Costa. Lui è intelligente e veloce, ma la Juve è un gran collettivo» continua l’ex di Bayer Leverkusen e Amburgo.

Calhanoglu, Montella e Gattuso

Come detto, Calhanoglu non ha vissuto un gran momento al suo arrivo al Milan. Non era messo bene a livello fisico e non parlava l’italiano, ha dovuto calarsi in una nuova mentalità, per lui del tutto aliena. Ha giocato poco con Montella e in molti lo hanno riempito di critiche negative, ma poi è arrivata la svolta: «Vedevo tutto scuro. Fisicamente, per via della squalifica, non stavo bene. Con Gattuso è cambiato tutto, è l’allenatore più importante della mia carriera. Mi ha ridato fiducia. Può mettermi davanti alla difesa, ho giocato lì, anche se Pirlo è un maestro inarrivabile». A La Gazzetta dello Sport, il turco ci tiene a sottolineare che non ha mai parlato male di Montella. Con l’Aeroplanino ci sono stati problemi di comunicazione, conclude Calhanoglu: «Montella non è stato un cattivo tecnico. Solo che una serie di piccole cose mi fanno preferire Gattuso. Mi piace parlare con l’allenatore, Gattuso sa l’inglese e posso farlo».