Gerson Roma, da talento annunciato a un saluto anonimo: la storia
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Gerson Roma, da talento annunciato a un saluto anonimo: la storia

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Gerson e la Roma, la cronistoria di un talento acquistato con tante speranza ma mai sbocciato, fino alla cessione compiuta ieri

Gerson e la Roma, una storia che proprio non è mai riuscita a sbocciare. Si è conclusa nella giornata di ieri, con l’ufficialità della sua cessione al Flamengo, l’avventura del brasiliano nella Capitale. Tutto inizia nell’agosto del 2015, quando lo specialista Walter Sabatini va in Sudamerica per pescare un talento dei suoi. E lo individua in lui, in quel centrocampista di allora 18 anni, su cui era forte anche l’interesse del Barcellona.

I “problemi”, però, iniziano subito. L’esigente padre non ha mai accettato il prestito al Frosinone, imponendo così ai giallorossi di farlo restare un altro anno in Brasile. Accontentati. Nel 2016 l’approdo, quello vero, a Roma. La prima stagione si conclude senza squilli con 11 presenze sotto la guida di Spalletti. L’anno successivo Di Francesco gli dà più importanza, e la doppietta realizzata a Firenze sembra possa essere l’inizio di una bella realtà.

Falso, perché il giocatore, invece, non convincerà mai. Troppo lento nel palleggio, poco fisico, poco dedito al gioco dei compagni. Quindi il prestito gratuito alla Fiorentina nell’ultima annata, prima della cessione compiuta ieri. Petrachi ha così 12 milioni in più da poter reinvestire e, considerato l’amore mai sbocciato, forse è meglio così per tutti.