Il nuovo Franchi? Non ce lo chiede l'Europa
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Il nuovo Franchi? Non ce lo chiede l’Europa

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La Fiorentina e il nuovo Stadio Franchi: un’ipotesi che tutta Europa sembra voler scongiurare. Ecco il perchè

A Firenze il dibattito sul futuro del restauro del Franchi è più vivo che mai, mentre intanto l’impianto si riempie per sostenere la Viola. Ed è probabile che la riflessione in sede politica e sportiva trovi ancor più vigore quando arriverà la bocciatura da parte dell’Unione Europea del dossier relativo anche al nuovo impianto che dovrebbe sorgere a Venezia. Ne scrive oggi in prima pagina il Corriere della Sera: «La risposta ufficiale non è ancora arrivata. Ma nel governo italiano c’è un certo pessimismo sul verdetto che la Commissione europea dovrebbe dare a breve sull’utilizzo dei fondi del Pnrr per i due progetti fermati a fine marzo per un supplemento di indagine: la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze e la realizzazione del Bosco dello sport a Venezia, con stadio, arena e grande area verde». Si prevede uno scontro al massimo livello perché l’Italia vuole difendere l’idea: «La linea del governo, sostenuta dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto in accordo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è che i due interventi siano pienamente compatibili con gli obiettivi del Pnrr».

Una posizione sostenuta anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che appartiene al PD ma che in questo caso fa fronte comune: «I due progetti non solo sono nei tempi ma addirittura le gare sono già pubbliche, in via di aggiudicazione. Noi chiederemo di rispettare le norme. Abbiamo replicato in modo efficace, poi dipende anche dal contributo del governo».
Nel frattempo, continua la battaglia del Corriere dello Sport con Alberto Polverosi, che in maniera ricorrente si oppone al trasloco della squadra non si sa ancora dove: «Cento partite, o forse più, fuori casa in due anni. Forse è meglio rivedere il progetto, magari allungando i tempi, ma la Fiorentina deve restare a casa sua anche durante i lavori. Se in uno stadio si gioca a calcio, il calcio esige il rispetto. I tifosi pure».