Inter, Materazzi: "Perdiamo un condottiero" - Calcio News 24
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2009

Inter, Materazzi: “Perdiamo un condottiero”

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Il difensore dell’inter, Marco Materazzi, era tra i più estasiati l’altra sera al Bernabeu dopo la vittoria della Champions League che ha lanciato i nerazzurri nella storia come la prima squadra italiana a centrare la tripletta. Il centrale interista ha spiegato tramite un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport cosa si è detto con Mourinho nel campo del Bernabeu: “Mourinho mi ha detto “?Eri nella puta finale del Mondiale e ora sei in campo qui a Madrid’. Ci siamo parlati prima che io entrassi. Con la maglia in bocca gli ho detto “?Resta, nessuno ti amerà  come qui’, lui piangendo ha detto “?Devo andare’, poi per fortuna che sono entrato altrimenti avrei pianto anche io. Dopo la partita ci siamo abbracciati piangendo insieme e senza dire una parola. Cosa perde l’Inter? Un condottiero, un trascinatore. Uno che farebbe tutto per il suo club. Aspetto che la gente dica “?Quanto ci manca’. Chi al suo posto? Capello per la fame di vittoria, in questo si somigliano. Mihajlovic ha voglia di diventare grande e conosce il gruppo. Guardiola rappresenta la continuità  dei metodi del lavoro. Aprire un ciclo? Dipende da noi; dobbiamo conservare questa mentalità  inculcataci da Mourinho, quella che mi ha scritto Mourinho in un sms , sabato 8 maggio. Era a vedere il Bayern a Berlino e mi ha scritto che la finale la vincevamo per 2-0. Lo sapeva già  a due settimane di distanza. Ibrahimovic? Ringrazio il presidente per aver preso Milito e Raiola per averci portato via Ibra e datoci Eto’o. Lo ringrazio per gli scudetti vinti, ma quando contava, i numeri dicono che lui non c’era.

Parole al veleno per Raiola ed Ibrahimovic: “Si, però anche Ibra a Torino lo voleva picchiare. Sono stato io a difendere Mario; fortuna che c’era il bagno con la chiave e Mario si è chiuso dentro. Raiola è poi quello che va fiero del fatto che Zlatan ha picchiato Zebina”.

Sul Mondiale mancato con l’Italia, afferma: “C’ho sperato. Ma poi quando non giocavo con continuità  ho capito che non ci sarei arrivato”.