Mancini si racconta tra passato e futuro: «Nell'86 rientrai alle 6:30»
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Italia, Mancini promette: «Voglio vincere Mondiale ed Europeo»

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Mancini ha raccontato delle sue pazzie con l’Italia e parlato dell’Europeo che verrà: «Non mi preoccupo, c’è un’atmosfera fantastica»

A margine del Social Football Summit, il CT Roberto Mancini ha parlato del suo rapporto con la Nazionale, raccontanto la sua esclusione nell’86 e i suoi sogni.

PASSATO – «Nel 1984 a New York non tornai proprio a letto. E Bearzot mi disse: “Con me hai chiuso!”. Era l’ultima partita, non ero mai stato a New York con i grandi, c’erano Tardelli, Gentile. Sono rientrato alle 6.30, Bearzot mi fece un mazzo… L’errore fu non chiedere scusa. Per timidezza. Al mio posto chiamò Vialli in Messico ’86. Il Mancini allenatore sarebbe andato d’accordo col Mancini giocatore. 19 anni fa stavo iniziando a fare l’allenatore: promisi che prima dei 60 anni avrei fatto pace con l’Azzurro facendo il ct. Per me è un sogno rappresentare l’Italia. A Italia ’90 eravamo i più forti, mi sono ripromesso che da ct avrei vinto Mondiale ed Europeo»

PRESENTE – «Non credo sia una casualità aver vinto tutto, ma la cosa importante è che abbiamo acquisito mentalità e che giochiamo bene. Gli stage? Non ne chiedo altri se no miglioriamo troppo…Si è creata un’atmosfera fantastica, non è facile quando hai così tanti giocatori di squadre diverse. Nessuno vuole andare a casa. Ai tempi nostri se non giocavamo chiedevamo di tornare a casa…»

FUTURO – «Per il mio 54esimo compleanno mi auguro un sorteggio senza Francia e Portogallo possibilmente. Ma sinceramente non mi preoccupo, anche perché giochiamo all’Olimpico. Balotelli in Azzurro? Mancano ancora sei mesi…».