Calciomercato
Lotito sincero: «Milinkovic-Savic? Ho meno armi per trattenerlo quest’anno»
Intervistato dal Corriere dello Sport, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha svelato alcune strategie di mercato dei biancocelesti
Domani Claudio Lotito festeggerà i 15 anni di presidenza alla guida della Lazio, diventando il presidente più longevo insieme a Umberto Lenzini. Intervistato dal Corriere dello Sport, il numero uno biancoceleste, ha ripercorso alcuni passaggi fondamentali della sua presidenza, senza tralasciare il mercato in corso.
19 LUGLIO 2004 – «Erano giornate frenetiche, avevo preso l’impegno morale di salvare la società, a parte l’interesse di diventare il presidente della squadra del cuore. Sentivo la responsabilità di dover salvaguardare il patrimonio di un club con oltre cento anni di storia, il primo nato a Roma. Ricordo le tensioni per l’acquisizione, non era semplice. Tutti lo ricordano. La Lazio era in una situazione prevista dall’articolo 2247 del codice civile, si rischiava di portare i libri contabili in tribunale: 84 milioni di ricavi, 86 di perdite, 550 milioni di debiti. Da tutti era ritenuta una sfida scriteriata, impossibile da portare a termine. Questo è un pazzo, mi dicevano, ma vedevo l’entusiasmo della gente».
MILINKOVIC-SAVIC – «Abbiamo creato una casa di vetro: si è capito che non si possono obbligare le persone a svolgere il proprio ruolo in un ambiente nel quale si sentono strette. Milinkovic ha dimostrato serietà e responsabilità, non è il suo caso. Lui si trova bene qui: l’anno scorso sono riuscito a resistere agli assalti degli altri club, quest’anno potrei però avere meno armi se al calciatore venisse prospettata una soluzione diversa. Alcune armi le ho spese l’anno scorso, diciamo così»
MERCATO – «La Lazio non sarà mai più debole: verrà sempre rafforzata. Nella vita tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Non si leghi però questa mia frase a Milinkovic: è il presidente che deve dara stabilità alla squadra»