Palladino Monza: le 3 ragioni di una storia vincente
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Palladino Monza: le 3 ragioni di una storia vincente

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Raffaele Palladino

Per valutare la bontà del lavoro di un allenatore ovviamente non può che essere sovrana la classifica. Ma…

Per valutare la bontà del lavoro di un allenatore ovviamente non può che essere sovrana la classifica. Ma quando si dirige una squadra di provincia, fatto salvo che ottenere una salvezza è un piccolo scudetto, possono esistere altri parametri. Nel caso di Raffaele Palladino, scommessa in emergenza del Monza dell’anno scorso e convinta conferma quest’anno, gli elementi a favore del suo operato non sono pochi. Eccone alcuni, convinti come siamo che la squadra abbia un parco tecnico interessante, che lui ha saputo valorizzare.

1) I punti. L’anno scorso il giovane tecnico ha fatto il suo approdo in Serie A da subentrato in una formazione alla sua prima storica esperienza nella categoria. Ha chiuso all’undicesimo posto, conducendola a una navigazione tranquilla quando la situazione iniziale poteva apparire insperata. Per una società rinata con Berlusconi e Galliani è impensabile pensare che ci si possa accontentare di una prospettiva all’insegna della tranquillità. Che già non sarebbe male, considerando che lo scorso torneo il Monza era appaiato con il Sassuolo e l’odierna difficoltà dei neroverdi dimostra la difficoltà a confermarsi su certi standard. Da qui a pensare a una qualche possibilità europea ce ne corre. Resta il fatto che i punti in classifica sono migliorati (+3) e i brianzoli sono appaiati al decimo posto con il Torino. Traducendo: la squadra sta migliorando, con la giusta velocità di crociera. E chissà che uno scatto finale non possa aprire a un qualche sogno, visti gli 11 punti raccolti nelle ultime giornate.

2) I giocatori. Quanti sono migliorati durante la gestione del promettente mister? Tenendo conto che del gruppo dell’anno scorso non ci sono più uomini come Carlos Augusto e Rovella, che erano stati determinanti, il Monza edizione 2023-24 vede il consolidamento della sicurezza di Di Gregorio (obiettivo di mercato Juve?), l’esplosione di Colpani soprattutto nella prima parte della stagione e la netta sensazione che un gruppo affidabile sia ormai un dato strutturale. Le fondamenta, insomma, sono solide, come deve succedere nelle piccole, dove può verificarsi la promozione di alcuni verso una big o dello stesso allenatore, senza che tutto vada a disgregarsi. Il Monza è presente e futuro, una cosa che non si può dire per tanti altri.

3) Sì, viaggiare. Atalanta, Fiorentina, Roma, Bologna e Torino. Promemoria per chiunque voglia pensare a Raffaele Palladino come allenatore su cui puntare. L’elenco che abbiamo snocciolato è composto da squadre che in trasferta hanno raccolto meno punti del Monza. Come dire: se c’è da dimostrare personalità lontani dal proprio pubblico, la risposta è sempre stata decisamente all’altezza.