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Qatar 2022: Cristiano Ronaldo, un giocatore in declino

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Quale Cristiano Ronaldo stiamo vedendo a Qatar 2022?

Sicuramente non si è spenta la sua voglia di incidere, di essere decisivo, di vincere e di andare a caccia di record personali. In attesa di Portogallo-Svizzera, ecco cosa emerge dalle prime gare del Mondiale in confronto a quanto ha fatto in Premier League e quanto faceva alla Juventus.

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QATAR 2022

Il CR7 della fase a gironi ha segnato una rete su rigore, è andato 9 volte al tiro e ha una percentuale abbastanza bassa nel trovare lo specchio della porta: 22%. Interessante, come si vede dall’immagine, la zona di campo nella quale più tocca il pallone. Nel Portogallo è al centro, sulla trequarti, che agisce maggiormente, con un 18,9% dei tocchi in quella che potremmo definire una posizione di sparo. Ma è una definizione del tutto teorica, ha calciato solo 3 volte e dalla lunga o dalla lunghissima distanza (dai 35 metri contro l’Uruguay). Ci sono due 17% che parlano del solito Ronaldo (quello che agisce sulla sinistra e quello che parte appena dopo la linea di metà campo in zona centrale). Il Cristiano centravanti, quello che si va a collocare al centro dell’area è attestato sul 15% dei palloni giocati. Infine, nell’economia del gioco di squadra, contando tutti i partecipanti della rosa lusitana, il capitano ha una percentuale del 4,8. Andiamo a capire se è un quadro più confortante e in cosa differisce rispetto all’ultima fase vissuta al Manchester United prima di dare l’addio e di partire per il Qatar.

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MANCHESTER UNITED 2022-23

Ronaldo nel Manchester United fornisce un contributo complessivo al gioco decisamente ridotto, poco più della metà di quanto fa in nazionale: 2,8%.. Sul piano tattico, le variazione più significative sono due: ancora più palloni toccati in zona centrale partendo da lontano; ridotta a un terzo la partecipazione sulla fascia destra (3 contro 10% del Portogallo). Nelle 10 gare disputate in Premier League ha firmato una sola rete, contro l’Everton. La precisione nel tiro – intendendo la semplice capacità di centrare lo specchio della porta – rimane su livelli modesti, il 24%, di poco superiore a quanto succede in Qatar.

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JUVENTUS 2018-19

Andiamo a scoprire cosa succedeva nella prima Juventus di Allegri frequentata dall’Extraterrestre. Già “anziano”, ma di 4 anni più giovane rispetto a oggi, non proprio un’inezia. Inserito in un nuovo campionato, tradizionalmente difficile come la Serie A per le sue alchimie tattiche, Ronaldo (che vince lo scudetto ma non la classifica cannonieri) ha un contributo più rilevante nel gioco: Matuidi e un po’ tutti gli danno il pallone appena si può ed il 6% è decisamente superiore a quanto si vede oggi in Qatar e appena ieri in Inghilterra. In quella stagione segna 21 gol e inquadra lo specchio il 39%, un abisso rispetto ai dati del 2022. Quanto alla copertura territoriale domina a sinistra (26%, quasi il doppio rispetto allo United), va pochissimo a centrocampo (9%) e semmai si sposta sulla destra come nel Portogallo (10%). Ne esce fuori un ritratto semplice: la squadra gioca per lui, che peraltro va meno in area di rigore. Ricordate il dibattito: Allegri deve convincerlo a fare il centravanti? Semplicemente impossibile per un attaccante atipico, per non dire unico, come lui, che in Serie A aveva una media di riuscita nel dribbling quasi di 1 su 2, che scende al 40% in Premier e che scompare del tutto al Mondiale: ne ha tentati 4, li ha tentati in ognuna delle 3 gare, senza che gliene riuscisse uno