Roma, le trattative flop dell'era americana: Gerson
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Roma, le trattative flop dell’era americana: Gerson

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Roma, le trattative flop dell’era americana: Gerson. Giunto dal Brasile, delude le enormi aspettative e viene rispedito in Sudamerica

Se strappi un diciottenne brasiliano al Barcellona, su cui i blaugrana avrebbero inserito una clausola “Pallone d’Oro” nel suo contratto, allora qualcosa di buono la dovresti aver fatta. Invece l’avventura di Gerson alla Roma è un totale fallimento, considerate le enormi aspettative che si riponevano su di lui. Viene acquistato da Walter Sabatini nell’estate del 2015, dal Fluminense, per la bellezza di 17 milioni di euro. In un primo momento si sceglie, per vicende burocratiche e per discussioni col padre-agente, si decide di farlo rimanere in Brasile un altro anno.

E così nel 2016 fa il suo definitivo arrivo nella Capitale. Il suo inserimento è, ovviamente, graduale. In panchina c’è Luciano Spalletti, uno che coi giovani prospetti non ha un grandissimo feeling. La prima annata è fatta per lo più da panchine. Le occasioni iniziano ad arrivate sotto la guida di Eusebio Di Francesco, maggiormente propenso a far crescere le belle speranze. Ha anche una discreta continuità e riesce a realizzare, contro la Fiorentina, i suoi primi (e unici) gol in giallorosso. Le prestazioni, però, non sono mai troppo convincenti.

Con enorme rimpianto Monchi decide di darlo in prestito alla Fiorentina, l’annata scorsa. Capitola insieme a tutta la squadra viola rischiando la retrocessione, ma durante la stagione c’è il tempo di punire proprio la Roma in campionato. Rientra nella Capitale in estate, per poi venire immediatamente ceduto al Flamengo. Quasi 12 i milioni della trattativa, che fanno piangere solamente da un occhio la società.