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Roma e lo stadio, continua il dialogo in Comune

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Incontro tra i rappresentanti della Roma e la sindaca Virginia Raggi per il progetto del club giallorosso sul nuovo stadio: i dettagli

Se n’è parlato tanto già sotto la gestione dell’ex sindaco Ignazio Marino, con tanto di progetto presentato in pompa magna. Ora la Roma ci riprova: la guida della città è cambiata nel giugno 2016, quando Virginia Raggi – candidata del Movimento 5 Stelle – ha vinto al ballottaggio contro Roberto Giachetti. Ma i piani del club giallorosso non hanno subito alcuna modifica, visto che l’obiettivo stadio è sempre in piedi, con la speranza di portarlo avanti il più velocemente possibile.

DIALOGO – «Ora sullo stadio della Roma acceleriamo», twitta Virginia Raggi. «Sì, stiamo accelerando sulle cose da migliorare», conferma Mauro Baldissoni al termine dell’incontro in Campidoglio. Bene, ma non si capisce ancora in quale direzione. Verso una riduzione delle cubature di circa il 15­20% e, in proporzione, delle opere pubbliche? Sarebbe la via d’uscita più logica, ma con il rischio di dover cambiare il progetto a tal punto da farlo ripartire dal via del percorso di autorizzazioni, come se non fossero trascorsi gli ultimi due anni. Impossibile. Ma non è pensabile nemmeno che i soggetti proponenti, Pallotta e Parnasi, forti delle autorizzazioni che il progetto ha già ottenuto, accettino di ridimensionare le torri del business park, lasciando inalterate le opere infrastrutturali. Perché, a quel punto, il progetto non starebbe più in piedi finanziariamente.

PIANO B – Come racconta “La Gazzetta dello Sport”, c’è un’ipotesi che si sta facendo largo in Giunta: rinunciare a incassare dai proponenti il costo di costruzione, circa 40 milioni, che Marino e Caudo avevano vincolato alla realizzazione del parco fluviale. Staremo a vedere. Domani, alla ripresa della Conferenza di servizi, Comune e proponenti dovranno scoprire le carte, si capirà se e quanto riduzioni e correzioni allo studio incidono sulla pubblica utilità dell’opera, così come è stata deliberata due anni fa. Se il progetto resterà entro quei confini oppure no. Ma quanto ci vorrà per chiudere la trattativa e trovare la quadra finale? I tempi ora stringono sul serio. La Regione conta(va) di terminare i lavori il 6 febbraio, e di completare le autorizzazioni entro il 6 marzo, deadline della Conferenza. In Campidoglio, però, non c’è ancora traccia né della variante al prg né dell’accordo di convenzione urbanistica. E solo ieri la sindaca ha annunciato a Baldissoni e Parnasi di aver affidato la pratica ad un tavolo tecnico che ora, velocemente, proporrà un punto di caduta accettabile per tutti. Anche per l’assessore all’Urbanistica Berdini? In Comune sono convinti che alla fine anche lui dovrà indietreggiare sulle posizioni della sindaca.