Scamarcio: «Amo la Fidelis Andria, credo in Spalletti per l'Europeo»
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Scamarcio: «Amo la Fidelis Andria, credo in Spalletti per l’Europeo»

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Riccardo Scamarcio ha voluto rilasciare qualche dichiarazione. Credendo ancora nell’Italia di Luciano Spalletti

Riccardo Scamarcio è al cinema con un film sullo sport, Race for Glory, dedicato alla sfida della Lancia nel Mondiale rally del 1983. Un’occasione per raccontare a La Gazzettta dello Sport anche il suo rapporto con il calcio.

RACE FOR GLORY – «Raccontiamo il rapporto di un uomo con la vittoria, ma anche con la sconfitta. Del resto sport è metafora della vita, si possono trovare dinamiche che sono proprie di ognuno di noi, per questo attira tante persone. Quello che interessava a noi, oltre al fascino di aver sconfitto i tedeschi come in Italia-Germania 4-3, oltre a una storia di autovetture in un’epoca diversa, era esaltare le dinamiche umane, spiegando come si possa arrivare a vincere una sfida impossibile. Cesare Fiorio lo ha fatto e lui stesso ci ha confermato che il campionato del mondo dell’83 gli è rimasto nel cuore per quanto è stato incredibile»

FIDELIS ANDRIA «Tifo una squadra che milita in Serie D, siamo terzi a un punto dalla seconda. Sono anni che soffro tantissimo, sono abituato ad essere un underdog. Di certo qui ci sono meno interessi economici, quindi il fattore umano è più presente, però anche in Serie A ci sono squadre che con molti meno soldi sanno sorprendere, come il Bologna o l’Atalanta, club che hanno puntato sul vivaio come è giusto che sia».

IL CALCIATORE PREFERITO«Io seguo solo la Serie D e dico Nicola Strambelli, mio riferimento assoluto. Capisco che per ai vostri lettori dica poco, ma io che ci posso fare? Così come ho scelto di fare un film sul rally che è uno sport laterale, anche nel calcio sono fedele a me stesso e dico Strambelli».

SEGUE LA NAZIONALE – «Certo, Mondiali e Europei per me sono sacri. Spalletti è un allenatore eccezionale, sono certo che stavolta, come è accaduto nel 2021, riusciremo a tirare fuori il meglio anche nelle difficoltà. Il c.t. già ha fatto tanto, sono certo che i ragazzi lo seguiranno e daranno tutto quello che hanno. E poi a me piace tifare, è condivisione di emozioni. Pensate che sono scappato dalla Croisette, durante il Festival di Cannes dove stavo per Tre piani di Moretti, per andare a vedere il secondo tempo della finale dell’Europeo tra Italia e Inghilterra, soddisfazione enorme…».