2009
Udinese, Inler sembra voler restare
Prima di ieri pomeriggio lo avevamo visto nelle vesti di rigorista con la maglia dell’Udinese una sola volta. E di mezzo c’era sempre una squadra tedesca. Era la notte del 3 ottobre 2008 e i bianconeri superavano il primo turno di Coppa Uefa contro il Borussia Dortmund proprio ai calci di rigore, dopo lo 0-2 dei tempi regolamentari firmato Hajnal. Dopo Domizzi, Quagliarella, Pepe e prima di Lukovic fu il centrocampista svizzero ad affrontare Weidenfeller e a batterlo. Ieri, nel giro di venti minuti, Inler si è presentato per due volte davanti all’estremo difensore macedone Nikolov. A cambiare è stato solo l’angolo, il risultato no.
Gokhan, rigorista estemporaneo oppure una nuova specializzazione?
“Si è presentata l’occasione e sono andato sul dischetto. Mi sono già misurato più volte dagli undici metri con la maglia della Svizzera. Il nostro rigorista resta però Totò Di Natale”.
Che impressione ti ha lasciato l’amichevole di ieri contro gli assiani?
“Abbiamo giocato con una buona intensità , abbiamo messo in difficoltà l’eintracht Francoforte nelle accelerazioni e abbiamo cercato di tenere i ritmi belli alti, senza mai correre particolari pericoli. E’ stato un buon test contro una squadra di pari categoria che ha iniziato la preparazione prima di noi e che debutterà in coppa di Germania la prossima settimana”.
La formazione di Guidolin ha vinto le cinque amichevoli disputate in Carnia. Che bilancio tiri?
“Non sono queste le partite che portano punti. Non conta tanto il risultato quanto aver dimostrato miglioramenti costanti e continui. Abbiamo lavorato molto e siamo sulla strada giusta. Il giudizio su queste tre settimane ad Arta Terme è molto positivo. Qui avevo trascorso il mio primo ritiro precampionato tre anni fa e già allora mi ero trovato molto bene”.
Ieri al “Fratelli Ermani” di Tolmezzo il pubblico era assiepato ovunque. Avete sentito l’entusiasmo della gente intorno a voi?
“Ci ha fatto un immenso piacere vedere così tanti tifosi per un match amichevole. In tutte le partite disputate in Carnia c’è stata una buona affluenza di pubblico. Un altro vantaggio nello svolgere il ritiro in regione è stato proprio questo: permettere ai tifosi di starci vicino. Adesso speriamo che i nostri fans ci seguano numerosi anche allo stadio Friuli”.
Facciamo un passo indietro. La Svizzera di Inler è stata l’unica nazionale a superare la Spagna campione del mondo nei recenti mondiali. Purtroppo i tre punti conquistati contro gli iberici sommati al punticino raccolto con l’Honduras non sono bastati ai rossocraciati per la qualificazione agli ottavi di finale.
“La Coppa del Mondo è stata un’esperienza molto interessante e gratificante. Al piacere di giocare nella massima competizione calcistica si è aggiunta la soddisfazione di indossare la fascia di capitano. Vincere con la Spagna è stata un’impresa che difficilmente scorderò. Purtroppo nel match contro l’Honduras ci siamo incartati. Sapevamo che dovevamo vincere con almeno due gol di scarto e questo fatto ci ha innervosito. Abbiamo faticato a trovare la via della porta e man mano che passava il tempo aumentava la pressione. Peccato, se fossimo riusciti ad andare in vantaggio nei primi 45 minuti, forse il nostro mondiale avrebbe preso un’altra strada”.
Torniamo in Friuli. Come ha risposto il gruppo ai carichi di lavoro del nuovo staff?
“Abbiamo svolto una preparazione dura come sempre da quando mi trovo in Italia. Il gruppo è molto unito, ci sono tanti giovani che si stanno inserendo bene”.
La mediana bianconera non ha nulla da invidiare a quella di qualsiasi altra squadra di Seria A.
“E’ un reparto ricco di qualità . Ci sarà molta concorrenza per strappare una maglia da titolare e questo sarà un vantaggio per la squadra. Sono felice dei ritorni di Pinzi e Candreva. Con loro l’Udinese è più forte”.
Genoa, Inter e Juventus sono i nomi delle prime tre avversarie in campionato. Il sorteggio non ha riservato un inizio facile.
“Così è più bello. E’ stimolante cominciare da subito contro le grandi della Serie A. Cercheremo di farci trovare pronti”.
Quest’anno ritrovi anche un vecchio compagno di squadra, Almen Abdì.
“Conosco Almen molto bene. Insieme abbiamo vinto due campionati nello Zurigo. E’ un centrocampista più offensivo di me, ma nonostante la sua predilezione per la fase offensiva è utile anche nella fase difensiva. E’ un ragazzo che dà tutto in campo. Si tratta di un innesto importante per noi e di un’esperienza fondamentale per lui”.
Che consiglio gli hai dato al suo arrivo?
“Di non mollare mai”.
Fonte | Udinese.it