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Zola: «Le mie idee per riformare la Lega Pro»

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Gianfranco Zola, ex calciatori e ora vicepresidente della Lega Pro, ha parlato al Corriere della Sera delle seconde squadre e non solo

Gianfranco Zola è stato un grande calciatore e non solo in Italia. In Inghilterra è diventato una leggenda col Chelsea e in questo club è stato anche vice-allenatore di Maurizio Sarri. Oggi è uno dei due vicepresidenti della Lega Pro. Il Corriere della Sera lo ha intervistato.

PRIMI RICORDI – «Ero piccolo. Papà all’epoca presidente della squadra del mio paese, venne da me con alcuni giocatori e mi portò un pallone. Un regalo bellissimo».

COPPE EUROPEE: LE FAVORITE – «Dopo la vittoria di giovedì è facile dire la Roma. Ma ci sono tanti fattori in ballo. Credo nella Juve e nella Fiorentina: è dura ma possono provarci».

IL SUO NAPOLI – «Sì, abbiamo una chat su WhatsApp, “Napoli legends”, in cui sono iscritti sia quelli del mio gruppo, come Renica e De Napoli, sia campioni di questi anni, ad esempio Hamsik e Mertens».

LEGA PRO – «Ho preso contatti per capire come funzionano i modelli, vincenti, di Inghilterra, Francia e Germania. Cerchiamo cose che possono essere utili anche qui».

PROPOSTE – «Vogliamo garantire agevolazioni finanziarie alle squadre che fanno giocare calciatori cresciuti nel vivaio, senza alcun obbligo sul minutaggio). Poi, con i tempi giusti, inserire per ogni rosa un numero fisso di giocatori costruiti in proprio. Idee al vaglio, non le uniche».

GIOVANI – «Nella nostra categoria ci sono 60 squadre: non tutte sono attente ai giovani. Sarebbe bello andare insieme nella stessa direzione. Stiamo lavorando bene, sono contento».

ALLENATORE – «Ho voluto fare un passo indietro. La mia famiglia aveva bisogno di me. Dovevo stare vicino a mia moglie e ai miei figli. Oggi sono contento così: con la Lega Pro spero di dare un contributo per i giovani. Ma non escludo, in futuro, di tornare a fare l’allenatore. Resto un uomo di campo, innamorato del pallone»