Milan, Bonaventura: «Ignorato da Prandelli» - Calcio News 24
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2014

Milan, Bonaventura: «Ignorato da Prandelli»

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L’attaccante rossonero parla della sua nuova avventura e di Nazionale

Il suo arrivo al Milan, in estate, allo scadere della sessione di mercato, è stata come una folgorazione: Giacomo Bonaventura nel giro di poco tempo è esploso in maglia rossonera a suon di gol e prestazioni. Storia di un predestinato: l’ex Atalanta, soffiato all’Inter praticamente sulla deadline di mercato, era scritto nelle stelle che dovesse diventare un big. Merito anche e soprattutto dell’allenatore, Filippo Inzaghi e di chi da oggi in poi gli darà più fiducia, come il c. t. Antonio Conte. Con chi prima sedeva sulla panchina azzurra, Cesare Prandelli, invece le cose non sono mai andate per il verso giusto. Bonaventura racconta… 

UNA BUONA AVVENTURA – Così “Jack” ai microfoni del Corriere dello Sport oggi: «Il mio ruolo naturale? L’importante per me è sapere quello che devo fare. Inzaghi è perfetto anche in questo senso: mi mette a mio agio, mi insegna a smarcarmi. Non è importante la posizione, ma come si interpretano le situazioni». Obiettivo terzo posto, ovviamente: «Il Milan ha tutte le carte in regola per raggiungere questo obiettivo. Questa squadra deve crescere. Il Milan mi sono subito reso conto che è una società “super”. Sono qui per vincere qualche trofeo, ho tanti anni davanti». Il suo gol più importante? L’ultimo col Napoli, anche se Bonaventura ammette di dover migliorare ancora molto nella cattiveria sotto porta.

MEGLIO TARDI CHE MAI – Adesso per lui ci sarà spazio pure in Nazionale. Già con l’Atalanta era arrivata qualche spezzone di azzurro, ma Giacomo racconta: «Con Prandelli c’è stata qualche convocazione, ma non sentivo grande fiducia, preferiva quelli cresciuti con lui, che sugli altri avevano la precedenza». Bonaventura racconta poi le paure degli inizi, quando a causa di una struttura fisica esile pensava di non potercela fare, ma non designatelo come erede di Inzaghi: “Jack” non è un bomber, anche se sul talento non si può discutere.