Prima o seconda punta non importa: Richmond Boakye - Calcio News 24
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2014

Prima o seconda punta non importa: Richmond Boakye

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Il giovane attaccante ha regalato i tre punti all’Atalanta nell’ultima giornata di campionato

POTENZA AFRICANA – George Weah, Samuel Eto’o, Didier Drogba: questi sono solo tre dei diversi attaccanti africani che si ricordano in Europa. Richmond Yiadom Boakye non sarà sicuramente ai loro livelli, ma la punta classe ’93 sta facendo vedere cose interessanti già da qualche anno. Boakye inizia a giocare a calcio nel 2003, in Ghana, con il Bechem United, squadra nella quale trascorre ben tre anni, e si ispira ad Eto’o, come ha ammesso lui stesso. Nel 2006 è la volta del trasferimento nel Dc United di Accra, società ghanese dalla quale sono passati anche delle conoscenze del calcio italiano come Salifu ed Acquah. Trascorrono due anni prima che Boakye possa arrivare in Italia, non ancora in Serie A. A notarlo è il Genoa, che manda i suoi osservatori al torneo giovanile ‘Giulietta e Romeo’. Gli incaricati del Grifone sono attratti dall’attaccante del Dc United, per certi versi atipico: alto 1,86 mt, Boakye non fa della fisicità il suo punto di forza. È soprannominato ‘Fulmine Nero’ proprio perché riesce ad essere rapido nonostante la sua statura. ‘Richie’ riesce a convincere gli osservatori rossoblù, che decidono di dargli più di una chance, acquistando il suo cartellino e aggregandolo alla Primavera. Boakye non può far altro che ripagare la fiducia del Grifone, e così accade: con la maglia del Genoa Primavera, il ghanese vince la Coppa Italia di categoria nel 2009, mentre nel 2010 è la volta di Scudetto e Supercoppa. Insieme ai primi successi nel settore giovanile, per lui arriva anche l’esordio in Serie A. È il 3 aprile 2010, e siamo al dodicesimo minuto di Genoa – Livorno quando Boakye entra in campo al posto di Suazo, infortunato. Il ghanese deve attendere il quinto minuto della ripresa per battere Rubinho con un destro secco dall’interno dell’area di rigore e diventare il terzo marcatore più giovane al debutto in Serie A. Dopo la partita contro gli amaranto, Boakye conta altre due presenze nella massima serie, ma nessun altro gol.

MI PIACE – Nel 2010, come già detto, Boakye porta a casa Scudetto e Supercoppa con la Primavera, e colleziona altre 5 presenze con la prima squadra, tra campionato e Coppa Italia. Nell’estate del 2011 il Genoa decide di mandare in prestito questo giovane attaccante che ha il fiuto del gol nel sangue. Si fa avanti il Sassuolo, e il 1° luglio 2011 Boakye diventa un giocatore neroverde. Fulvio Pea, all’epoca allenatore del Sassuolo, lo manda costantemente in campo, e lui non delude le aspettative, segnando al debutto in Coppa Italia (contro la Juve Stabia) ed alla prima partita di campionato (contro la Nocerina). Al termine della stagione, il ghanese ha messo a segno dieci gol in campionato e ha dimostrato di saper segnare indistintamente di destro e di sinistro. Boakye si fa spesso trovare pronto in area di rigore, ed il suo ottimo senso della posizione gli permette di essere schierato sia come prima punta che come supporto all’attaccante di riferimento. Per questo secondo tipo di lavoro sono necessarie qualità tecniche e fisiche che il ghanese dimostra di possedere. Questo viene notato anche dalla Juventus, che il 16 luglio 2012 decide di acquistare metà del cartellino di Boakye, per 4 milioni di euro. Durante la stessa sessione di mercato, la Juventus decide di cederlo nuovamente in prestito al Sassuolo, dove Boakye segnerà 11 reti in 32 incontri. La stagione termina con la vittoria del campionato di Serie B e la conseguente promozione in Serie A. Ma Boakye non sarà protagonista nella massima seria con la maglia neroverde, dal momento che la Juventus, rinnovata la comproprietà, decide di mandarlo in Spagna, precisamente all’Elche, club neo promosso in Primera Division. Con la maglia dell’Elche Boakye gioca 33 partite e segna 7 reti tra campionato e coppa. Nel cuore e nella memoria dell’attaccante ghanese non potrà che rimanere impresso il gol segnato contro il Real Madrid, al 91esimo: servito dalla sinistra, Boakye anticipa Sergio Ramos (non certo l’ultimo arrivato) e trafigge Diego Lopez con un colpo di testa sul primo palo. Da sottolineare come Boakye abbia segnato al debutto anche con la maglia del club spagnolo: il gol arriva durante la prima giornata di campionato, quando Boakye entra in campo nella ripresa e segna il gol del 2-2 al minuto 95. La stagione finisce, e Boakye spera di poter aggregarsi alla Juventus, magari per giocare qualche partita sotto la guida di mister Conte.

DAL BIANCONERO AL NERAZZURRO – Il fatto è che mister Conte decide di lasciare la Juventus per accomodarsi sulla panchina della Nazionale Italiana. Al suo posto allo Stadium arriva Massimiliano Allegri, che decide di non puntare ancora su Boakye. L’Atalanta si mostra interessata al ragazzo. A Zingonia hanno l’expertise giusto per far crescere nel modo migliore i giovani talenti come Sportiello (qui potete trovare la sua scheda) o Baselli, o ancora Bonaventura, approdato al Milan quest’estate. La Dea decide così di prelevare Richie in prestito, per dare a Colantuono la giusta alternativa a Moralez e Denis: Boakye può infatti ricoprire entrambi i ruoli, come già dimostrato in passato, ma Colantuono sembra vederlo meglio al posto di Moralez, rispetto a Denis. Il mito del gol all’esordio viene presto sfatato, dal momento che il ghanese debutta con la maglia nerazzurra in occasione del match di Coppa Italia contro il Pisa, finito 2-0 con gol di Cigarini e Spinazzola. Ma Boakye non si perde d’animo, mancherebbe altro, e continua ad avere fiducia nel lavoro portato avanti ogni giorno, ma soprattutto in Dio, che Boakye ringrazia sempre per il talento ricevuto. Anche Colantuono decide di dargli fiducia, e lo fa entrare in occasione della prima partita contro il Verona, proprio al posto di Maxi Moralez. La prima gioia con la maglia della Dea arriva alla seconda partita di campionato, quando Boakye segna il gol del 2-0 con un destro rasoterra dal limite dell’area, che poi varrà la vittoria finale per la formazione bergamasca. Passa una settimana e all’Atleti Azzurri arriva la Fiorentina. Colantuono vuole dare fiducia al ghanese, e lo schiera al fianco del ‘Tanke’. I nerazzurri sfoderano una grande prestazione contro la Viola, il palo nega il secondo gol in campionato a Boakye, e alla fine arriva la sconfitta. Ma il ghanese cresce: malgrado a volte possa apparire abbastanza scoordinato, l’efficacia delle sue azioni è ciò che conta. Il suo fisico non è certo sviluppato per quanto riguarda la massa muscolare, ma la punta sa come sfruttarlo per proteggere palla, inserirsi e concludere in porta. Arriviamo così alla partita di ieri, contro il Parma. Questa volta Colantuono decide di tenere a riposo il ghanese, che però prende il posto di D’Alessandro ad un quarto d’ora dalla fine. Al novantesimo ecco l’episodio: Cigarini ci prova dalla trequarti, Mirante respinge male verso il centro dell’area di rigore, dove c’è Boakye, che in scivolata insacca e regala i tre punti alla Dea. La partita finisce così, con Boakye che non può esultare come vorrebbe, ovvero ballando, perché travolto dai compagni di squadra. Non appena libero, il ghanese ringrazia subito Dio, portanto le braccia al cielo. Il campionato adesso continuerà ma la sensazione è che, dono di Dio o no, il talento di Boakye dovrà essere coltivato, perché questo ragazzo potrà far vedere grandi cose in futuro.