“Tre anni spettacolari”: Cavani lascia e raddoppia, Napoli punta al titolo - Calcio News 24
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2013

“Tre anni spettacolari”: Cavani lascia e raddoppia, Napoli punta al titolo

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Le tre stagioni partenopee del Matador, la discussa scelta del Psg e il futuro del club di De Laurentiis

Presentazione con brivido quella di Cavani al Paris Saint Germain: prevista per le 16 di questo pomeriggio l’appuntamento del Matador con la stampa mondiale è slittato di oltre due ore, secondo il club francese a causa del mancato lasciapassare del Napoli. Alla fine il centravanti uruguaiano è ufficialmente diventato un calciatore del Psg e alla società partenopea vanno i 64 milioni della clausola rescissoria.

I TRE ANNI DEL MATADOR ALL’OMBRA DEL VESUVIO – “Tre stagioni spettacolari”, le ha definite così Edinson Cavani le annate vissute in quel di Napoli: ha ringraziato il popolo partenopeo a dire il vero con un certo distacco, che se da un lato può essere interpretato come scarso attaccamento dopo l’amore più volte professato nell’arco della sua esperienza in azzurro, dall’altro – a freddo – è soltanto la dimostrazione della coerenza verso una scelta oramai compiuta. Una lacrima in più o in meno non avrebbe potuto cambiare lo stato dei fatti: Cavani ha fatto la sua scelta e questa non porta più il nome di Napoli. Le tre stagioni del Matador a Napoli hanno trasformato un buon attaccante in uno dei migliori calciatori del palcoscenico mondiale: 104 reti in 138 presenze testimoniano solo in parte la forza d’urto di un calciatore totale, capace di far male alle difese avversarie in ogni modo e allo stesso tempo giocare per l’equilibrio della squadra grazie alla sua enorme disponibilità al sacrificio. Un fenomeno che ha segnato alle piccole come alle grandi, che ha messo i panni del trascinatore incarnando l’emblema delle ultime gioie partenopee e che può essere designato come il calciatore più forte della storia partenopea. Tra gli umani, s’intende.

LA SCELTA PSG – Una scelta che non porta più il nome di Napoli, si diceva: Cavani a volerla dire tutta è stato convinto dalla dirigenza del club francese – con Leonardo in avanscoperta – in un pomeriggio, quello che è bastato all’oramai ex direttore sportivo del Psg per pagare l’importo della clausola rescissoria ad Aurelio De Laurentiis e proporre il contratto milionario all’uruguaiano. Che sfiorerà i dieci milioni euro netti – al Matador la piena libertà nella gestione dei diritti d’immagine – con Cavani che raddoppierà praticamente l’ingaggio percepito a Napoli: il presidente De Laurentiis avrebbe ulteriormente incrementato lo stipendio del calciatore pur di trattenerlo in azzurro ma Cavani non si è neanche seduto al tavolo delle trattative. “Ho scelto il progetto Psg, sono un calciatore ambizioso e non potevo rifiutare l’offerta di un top club a livello mondiale”, l’uruguaiano valuta tale opportunità uno step di crescita nell’evoluzione della propria carriera: lo sarebbe stato il Real Madrid – “il sogno da bambino” – o un top club della Premier League, difficile dire lo stesso di un club appartenente alla modesta Ligue 1 francese a prescindere da quello che poi sarà il risultato della prossima Champions League.

IL NAPOLI RIPARTE – Ad ogni modo ognuno è legittimato a compiere la scelta ritenuta opportuna e dunque tentare di indirizzare il proprio destino sul binario giusto: Cavani va al Psg e le casse del Napoli sono inondate dal cash dello sceicco Al Khelaifi. Una somma di 64 milioni che va ad aggiungersi al tesoretto di 35 milioni proveniente dagli incassi di diritti tv e Champions League. Nella serata di ieri Aurelio De Laurentiis ha addirittura parlato – in occasione di un summit sul fair play finanziario – di ulteriori 60 milioni oltre all’affaire Cavani: ad ogni modo 100 milioni di euro per la campagna in entrata, di cui 30 già spesi per Rafael, Mertens, Callejon ed il riscatto di Armero. In arrivo Julio Cesar e Raul Albiol – mancherebbero dettagli per definire ufficialmente le due trattative – Napoli attende fiduciosa la delicata successione del Matador: che non passerà giocoforza dall’attaccante che ne raccoglierà l’eredità quanto invece per la costruzione di una squadra che possa dipendere più dalla collettività e meno dagli individualismi. Con l’obiettivo, questa volta dichiarato, dello scudetto: Benitez ha spalle più larghe e maggiore tranquillità del suo predecessore, De Laurentiis – ringraziando il Matador – ha già voltato pagina.