2012
Fascia 3, i giovani: che attesa per Dybala, ma Hernandez? Ibarbo può consacrarsi, la Juve studia Taider e Gabbiadini. Quanti rischi per il Pescara!
Termina l’analisi inerente ai giovani del nuovo campionato di Serie A appena iniziato: già studiate le situazioni relative ai club di punta così come alle realtà definite di seconda fascia, ecco un’approfondita panoramica dei calciatori nati dal 1989 in poi in forza alle restanti squadre del nostro torneo. Non mancano anche qui le possibili sorprese – pedine da seguire con attenzione massima – né qualche operazione affettata che probabilmente si rivelerà poco redditizia nell’economia dei club direttamente interessati.
PALERMO – Dopo una stagione deludente in termini di risultati il nuovo corso rosanero riparte da tanti giovani, molti dei quali alla prima esperienza italiana e quindi attesi alla verifica dell’adattabilità ad un torneo complesso come il nostro. Munoz (’90), Milanovic (’91) e Labrin (’90) sono alla ricerca della propria dimensione: stagione negativa in linea generale per il Palermo di un anno fa, fattore che ha contribuito a prestazioni poco felici. Deve essere l’anno del riscatto o i dubbi possono diventare certezze. Jasmin Kurtic (’89) è risultato uno dei migliori centrocampisti della serie cadetta, completo e duttile può dare forza fisica e qualità ad un centrocampo che nelle prime uscite ufficiali è apparso piuttosto lento e in confusione. Paulo Dybala (’93) è un attaccante di cui si dice un gran bene, inseguito da tanti club europei prima che il Palermo effettuasse l’affondo decisivo: acquisto record per le casse rosanero – circa 12 milioni – l’argentino ha i numeri per imporsi nel campionato italiano; a Sannino il compito di gestirlo al meglio e non disperderne il talento. Abel Hernandez (’90) potrebbe sembrare già un veterano ma ha appena 22 anni: impressionante nelle sue prime apparizioni in rosanero, il suo poi è stato un calo vertiginoso e a tratti inspiegabile. Da due anni stabilmente nel giro della nazionale maggiore, l’uruguaiano è atteso dalla stagione della verità perché altrimenti potrebbe essere troppo tardi. Suo connazionale e scommessa di Zamparini è Sebastian Sosa (’94), centravanti reduce dai 9 gol nella massima serie uruguagia con la maglia del Cerro Largo.
SIENA – Squadra dall’età media non altissima ma essenzialmente priva di calciatori nati dal 1989 in poi: da segnalare soltanto Francesco Bolzoni (’89), centrocampista del vivaio Inter con buone doti d’interdizione che ha saputo ritagliarsi il suo spazio anche nella recente stagione in massima serie. Valerio Verre (’94) è un centrocampista di qualità proveniente in prestito dal brillante vivaio della Roma e su cui aveva messo gli occhi addirittura Sir Alex Ferguson: può trovare spazio e mettere in luce il suo talento. Matias Campos (’89) ha esordito nella nazionale cilena ed è una scommessa che il Siena ha tentato prelevandolo dall’Universidad Catolica.
BOLOGNA – Rene Khrin (’90): nella scorsa stagione ha trovato poco spazio, la partenza di Mudingayi può dargli più chance ma è atteso ad un complesso salto di qualità. Saphir Taider (’92): può prendersi il Bologna a patto che confermi la tendenza positiva emersa nella metà stagione appena disputata ad ottimi livelli trovando però la via della porta; si trova alla perfezione sia da mediano di qualità che da trequartista. Frederik Sorensen (’92), poco impiegato da Pioli nei suoi primi sei mesi bolognesi, può agire da centrale difensivo ed in occorrenza da laterale: i dubbi riguardano la continuità di impiego e dunque di rendimento. Christian Pasquato (’89): il precampionato della scorsa estate giocato con la Juventus lasciva presagire all’esplosione di un talento che più tanto ragazzino non è; a Lecce è andata malissimo, ora la sua ultima possibilità per trovare spazio nella massima serie e qualche dubbio di troppo. Manolo Gabbiadini (’91): con gli occhi della Juventus puntati addosso, bianconeri che lo studiano per comprendere se potrà essere lui l’attaccante del futuro. Aspettative massime, i numeri ci sono: protagonista nell’Under 21, ora sta a lui affermarsi a determinati livelli.
ATALANTA – Matias Schelotto (’89): corteggiato dai top club italiani, sedotto e abbandonato dal momento che è rimasto a Bergamo. Può però approfittarne per dare continuità ad un rendimento a volte incerto e tramutarsi in un’ala affidabile anche per realtà superiori all’attuale. Giacomo Bonaventura (’89): indicato da tanti un anno fa come la sorpresa più credibile del torneo, a dire il vero ha deluso le aspettative; più volte relegato in panchina da Colantuono, non ha mai brillato salvo trovare qualche colpo interessante nelle ultime battute della stagione. Giuseppe De Luca (’91): gli 11 gol con la maglia del Varese in B e la convocazione in Under 21 – due gol in tre gare – gli hanno consegnato il lasciapassare per la serie A; non è titolare ma può trovare spazi che dovrà sfruttare al meglio per dire la sua anche a questi livelli.
CAGLIARI – Fernando Avelar (’89): terzino di spinta brasiliano che ha fatto da spola tra campionato ucraino e Schalke 04 prima di trovare la possibilità di trasferirsi nel campionato italiano. Complice la cessione di Agostini può trovare spazio a patto che non manifesti pesanti lacune in chiave difensiva. Albin Ekdal (’89): partito nella scorsa stagione come semplice alternativa, ha saputo conquistare spazi importanti grazie alla sua principale caratteristica, la duttilità. Ora può trovare la continuità giusta per diventare un centrocampista importante. Victor Ibarbo (’90): ennesimo interprete della nuova generazione colombiana, ha impressionato tutti nella sua prima stagione italiana. Esplosivo, velocità ed accelerazione incredibile, discreta tecnica di base: deve trovare la via del gol con maggiore continuità per diventare un attaccante vero e non un ibrido dalla difficile collocazione tattica.
PESCARA – I difensori Simone Romagnoli (’90) e Marco Capuano (’91) sono tra gli interpreti principali della splendida promozione in A del Pescara targato Zeman: sapranno confermarsi a questi livelli? Difficile dirlo oggi, il Pescara non si è rinforzato a dovere e dalle prime battute emerge qualche difficoltà di troppo in tema di assetto generale. Alessandro Crescenzi (’91) arriva in prestito dalla Roma dopo due stagioni in B a Crotone e Bari nelle quali ha giocato con continuità: alla prima opportunità in serie A. Vladimir Weiss (’89): punto fermo della nazionale slovacca, il Pescara ci ha puntato per dare a Stroppa quell’imprevedibilità che nella passata stagione ha garantito Lorenzo Insigne. Il campionato italiano è complesso e la sfida è altrettanto impegnativa. Jonathas (’89): la dirigenza non può che auspicare la conferma dell’ottimo bottino realizzativo registrato nell’ultima stagione con la maglia del Brescia. Ha segnato un po’ in tutti i modi ed ha il fisico giusto per non soffrire il grande salto; una delle curiosità maggiori della stagione pescarese. Ante Vukusic (’91): altra scommessa, per certi versi ancor più rischiosa, operata dalla società abruzzese. Giovane che i gol li ha sempre fatti, seppur esclusivamente nel campionato croato; la sensazione è la stessa applicata a tutti i giovani del Pescara, ossia che tanto dipenda dalla ricerca di una quadratura generale della squadra e dalla possibilità di disputare un discreto campionato. Lavori in corso.