Biografia Ibrahimovic: i retroscena sugli addii a Juventus e Inter
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La lite con Moggi e non solo: Ibra svela gli addii a Juve e Inter

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Ibrahimovic racconta alcuni retroscena degli addii anche a Juventus e Inter nel suo libro di prossima uscita: dalla lite con Luciano Moggi, alla battuta fatta a Maxwell ai tempi nerazzurri

Sarà una gran bella autobiografia quella di prossima uscita che reca la firma di Zlatan Ibrahimovic. Al momento top secret ancora il titolo e, ovviamente, buona parte del contenuto, anche se nelle ultime settimane qualche prima indiscrezione è già venuta fuori. La prima di queste riguardava l’addio burrascoso dell’attaccante svedese al Milan, ormai un po’ di anni fa. Di addii burrascosi in verità però Ibrahimovic ne ha avuti diversi: primo tra questi, quello ai tempi della Juventus, anno 2006, subito dopo lo scoppio di Calciopoli. Stando ad alcuni degli stralci della biografia di Ibra, in verità però Zlatan avrebbe deciso di lasciare i bianconeri già un po’ di mesi prima di quell’estate particolare: nel novembre 2005, dopo un’espulsione rimediata in Champions League contro il Bayern Monaco ed una furiosa lite con l’allora direttore generale juventino Luciano Moggi, che lo rimproverava. «Non voglio restare a Torino. Non c’è niente che tu possa fare per farmi rimanere», avrebbe detto lo svedese già all’epoca al dirigente bianconero: è andata come poi tutti sappiamo.

L’addio di Ibra alla Juve fu particolarmente controverso, proprio perché l’attaccante decise di rimanere in Italia passando all’Inter, rivale bianconera e accusatrice numero uno di Calciopoli, ma soprattutto la squadra che si sarebbe poi fregiata dello Scudetto revocato alla Vecchia Signora. Anche con i nerazzurri però, qualche anno dopo, l’addio fu discusso: Ibrahimovic passò al Barcellona pochi giorni dopo Maxwell, all’epoca compagno in nerazzurro e pure lui assistitito di Mino Raiola. Zlatan in proposito racconta nel suo libro: «Mentre Maxwell raccoglieva le sue cose, gli passai un paio delle mie scarpette da gioco dicendogli: “Portamele a Barcellona. Tanto a breve ti raggiungo”. Tutti si misero a ridere. Pensavano stessi scherzando. Di lì a due giorni, il Barça m’invitò a un incontro ufficiale e dopo venti minuti ero un giocatore blaugrana». Le idee chiare a Ibra non sono mai mancate.