Conferenza Mihajlovic: «Ho la leucemia: ma vincerò questa sfida» - VIDEO
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Conferenza Mihajlovic: «Ho la leucemia: ma vincerò anche questa sfida» – VIDEO

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Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa dal ritiro dei felsinei da Casteldebole svela i motivi – VIDEO

Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa insieme a Bigon e Sabatini dal ritiro del Bologna di Casteldebole svela il grave problema di salute.

Ecco le parole dell’allenatore serbo: «Ho fatto di tutto per stare peggio di Sabatini e rubargli la scena, ero geloso che questa fosse tutta per lui al suo arrivo (ride). Ho chiesto riservatezza da parte di tutti voi perchè volevo dare io per primo la notizia alla squadra alla gente e a voi stessi. Purtroppo questo non è successo e non è stato rispettato da tutti e mi dispiace. Purtroppo, da alcuni esami si sono scoperte delle anomalie che non c’erano quattro mesi fa. Dico le cose come stanno, la verità. Quando non sono partito per il ritiro, avevo detto che avevo la febbre e questo era un problema solo per me e per mia moglie, che sicuramente non avrebbe creduto a un 40 di febbre, dal momento che non la ho da vent’anni. Ho fatto degli esami alle 15 e ieri alle 9 sono arrivati i risultati: leucemia. Quando me lo hanno detto, ho avuto una brutta botta. Sono stato due giorni chiuso da solo in camera a pensare, riflettere. Le mie non sono lacrime di paura, la malattia la rispetto, la affronto come ho sempre fatto e non vedo l’ora di andare in ritiro. Ho parlato con i miei giocatori, bisogna andare a pressarli alti e avere coraggio, lo stesso che devo avere io per vincere la malattia per me, mia moglie, la mia famiglia e tutti coloro che mi vogliono bene e a cui io voglio lo stesso. 

E’ una malattia in fase acuta, aggressiva e attaccabile. Ma io voglio andare in ritiro quanto prima. In questi giorni volevo stare solo con me stesso, disintossicarmi per essere pronto ad affrontare nel migliore dei modi quello che sono chiamato ad affrontare. Voglio ringraziare tutto il Bologna, dal presidente al magazziniere: mi hanno fatto sentire uno di famiglia. Ho pianto con i miei giocatori, i miei ragazzi e loro lo hanno fatto con me. E questa dimostrazione di affetto mi dà l’aiuto indispensabile per andare a prendere alta la malattia e sconfiggerla. Ho pianto molto e chiedo scusa se non ho risposto ai 600 messaggi ricevuti. Non voglio fare pena a nessuno e non mi piace vedere persone davanti a me che piangono. A febbraio non avevo alcun sintomo, avevo fatto le analisi e stavo benissimo. Mio padre è morto di cancro e se non avessi fatto gli appositi controlli, con l’esame normale del sangue non avrei scoperto nulla. Nessuno di noi deve pensare di essere indistruttibile, perchè a tutti può capitare e quando ti succede è una botta tremenda. L’anticipare la conoscenza di quello che si ha è l’unica forma di prevenzione. Io sono stato fortunato e ringrazio la bravura dei dottori. E’ successo a me, può succedere a tutti. E’ giusto prevenire perchè in un momento la vita ti cambia in tutto. Non è un incubo, è la realtà e la devi combattere. 

Nella vita, nessuno mi ha regalato nulla, ma state tranquilli perchè io la vinco questa malattia!».

 

 

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