Como, Fumagalli: «Volevo ritirarmi, adesso sono in Serie A»
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Fumagalli: «Non giocavo in D e volevo ritirarmi, adesso sono in Serie A con il Como: un’emozione incredibile. La prima volta che ho visto FABREGAS sono rimasto senza fiato…»

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Le parole di Tommaso Fumagalli su quella che è stata la promozione in Serie A del Como vista la grande cavalcata

Tommaso Fumagalli è uno dei volti felici del Como promosso in Serie A. Si è presentato a Sportweek con un’intervista ad ampio raggio.

UN ANNO E MEZZO FA – «Ero deciso a mollare tutto. In D non giocavo e a fine stagione volevo appendere gli scarpini al chiodo. A mamma e papà lo avevo già detto, anche a qualche amico. “Basta – pensavo – inutile continuare a insistere. Il calcio non fa per me, vado a lavorare”. Ero convinto che il mio percorso fosse finito, e invece eccomi qua».

IL FINALE DI CAMPIONATO – «Le parole di Fabregas: “Oggi la risolvi tu”, continuava a ripetermi. Purtroppo non sono riuscito a dargli questa soddisfazione ma è andata comunque bene. A fine partita abbiamo dovuto attendere qualche minuto, poi ho visto i fuochi d’artificio sul Lago e ho capito: ce l’avevamo fatta».

A COSA HAI PENSATO – «A dov’ero un anno fa, quando volevo smettere e tornare a giocare con gli amici, nella squadra del paese. Un mix di emozioni indescrivibili: ancora oggi non riesco a darmi una spiegazione».

INTER – «A 5-6 anni, nella Nuova Frontiera, la squadra dell’oratorio di Bellinzago. Poi mi ha preso l’Inter, dove ho giocato nei Pulcini sino alla quinta elementare. Però c’erano bambini più forti di me e alle medie sono tornato a casa».

COS’É IL CALCIO – «Soprattutto passione. Le emozioni che mi dona, sia da tifoso sia da calciatore, le ho provate in poche altre occasioni».
FABREGAS – «Ricordo ancora il mio primo giorno a Como: quando lo vidi rimasi letteralmente senza fiato. D’altronde, cosa puoi dirgli? Difficile parlare di calcio con uno che ha vinto tutto, ne sa sicuramente più di te e della maggior parte delle persone».