De Zerbi, il tecnico che si ama o si odia. Ora con un trofeo in più
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De Zerbi, il tecnico che si ama o si odia. Ora con un trofeo in più. E non dite che era facile

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Roberto De Zerbi ha trovato il primo successo da allenatore con la Supercoppa ucraina con il suo Shakhtar Donetsk

Roberto De Zerbi o si ama o si odia. A giudicare dal comportamento, civile e poco civile con quest’ultimo che ovviamente non merita considerazione alcuna, è così. L’allenatore ex Sassuolo ha sempre fatto discutere e continua a far discutere. Pletore di DeZerbiani o DeZerbisti che dir si voglia difendono a spada tratta grazie al bel gioco mostrato dalle sue squadre. E’ successo a Foggia in Serie C. E’ successo anche a Palermo, anche se il tecnico ha vissuto solo una fugace avventura in rosanero (ma con Zamparini non poteva essere altrimenti). Idem a Benevento nonostante la retrocessione in Serie B. E lo stesso è accaduto a Sassuolo dove per 3 anni i neroverdi hanno praticato un bellissimo calcio, tra i più belli d’Italia e non solo, con il tecnico elogiato tantissimo anche all’estero (pagine sul ‘fenomeno Sassuolo’ e su De Zerbi anche su L’Equipe, ad esempio, o su El Pais, quotidiano politico spagnolo, il nostro Corriere della Sera per intenderci).

Il DeZerbismo ha portato alla vittoria lo Shakhtar

E ora De Zerbi, uno dei tecnici più discussi, ha anche vinto un trofeo (arrivare per due anni ottavi col Sassuolo non è valso un trofeo ma è come se lo fosse). I tifosi del Foggia si perdoneranno se consideriamo la Supercoppa con i rossoneri un trofeo importante ma comunque minore. Il primo vero grande trofeo di Roberto De Zerbi è arrivato pochi giorni fa, grazie al netto successo per 3-0 del suo Shakhtar Donetsk sulla Dinamo Kiev di Lucescu, uno degli ex della sfida e l’allenatore più vincente dell’Ucraina. Sì, dunque il calcio di De Zerbi può portare alla vittoria. Gli scettici ovviamente prenderanno per blasfemia questo astruso concetto. «Ma è facile farlo in Ucraina». Forse, ma intanto provateci voi! Il tecnico dopo le esperienze in Italia si è messo in gioco in un campionato sicuramente di secondo livello ma in una squadra che gli ha lasciato libertà, concetto fondamentale per lui. E i primi risultati sono arrivati. Qualificazione ai gironi di Champions (seppur con un pizzico di fortuna) e primo trofeo in tasca, alla prima finale giocata. Vincere non è mai facile. A ogni latitudine. E se ci fosse una formula per vincere l’avrebbero già usata tutti, vero Al-Khelaifi?. De Zerbi, il tecnico che si ama o si odia, ha vinto a suo modo. Dimostrando che è possibile. In attesa di vederlo in palcoscenici di primissimo livello. Piaccia o non piaccia. Ma d’altronde nemmeno Gesù piaceva a tutti.