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Italia Macedonia, Pandev: «Noi grandi con le big. Elmas ci mancherà»

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Goran Pandev ha parlato in vista di Italia-Macedonia, che guarderà da lontano dopo il ritiro dalla Nazionale

Goran Pandev, attaccante del Parma e storico bomber della Macedonia del Nord che ha lasciato la Nazionale dopo l’ultimo Europeo, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato in vista dello spareggio Mondiale contro l’Italia.

MEGLIO CON LE BIG«Più attenzione, più motivazioni: contro i campioni vogliono giocare bene tutti. La mentalità balcanica è questa: puoi battere la Germania e perdere con Andorra». 

POCHI NAZIONALI IN MACEDONIA«In nazionale, soltanto il terzo portiere gioca nel campionato macedone. Per forza: il campionato è un disastro, le infrastrutture sono quelle di 30-40 anni fa, fanno schifo. Ho provato a cambiare qualcosa, ho aperto una scuola calcio, ma non ci aiuta nessuno, neanche la federazione». 

PRESIDENTE FEDERAZIONE MACEDONE«Non è quella la mia idea, io vorrei solo che il calcio da noi cambiasse: entrano soldi da Uefa, Fifa, dopo l’Europeo anche da qualche sponsor, ma continuano a pesare troppo la politica e gente che non capisce di calcio e pensa solo a come guadagnare e poi andarsene. Non vedo un progetto da vent’anni». 

PORTOGALLOTURCHIA«La Turchia è una bella squadra, ma credo passerà il Portogallo, anche se avrà addosso pressione perché favorito e gioca in casa». 

ANGELOVSKI«Aveva portato serietà, professionalità: con lui giocava chi meritava, non chi poteva essere venduto bene in Europa come volevano i d.s. e i procuratori. Il gruppo di oggi l’ha creato lui: non conosco bene Milevski, gli auguro il meglio, ma non sarà facile fare come Angelovski». 

NIENTE NESTOROVSKI«Mi spiace tanto per lui: so quanto ci teneva ad esserci, a Palermo poi… Ilija ha dato tanto per la Macedonia, voleva almeno sta- re col gruppo: sarebbe servito più rispetto, cosa cambiava chiamare uno o due giocatori in più? Con la sua esperienza e la conoscenza dei difensori italiani ci avrebbe dato una mano anche in 20’». 

BONUCCICHIELLINI«Giocano insieme da una vita e si conoscono a memoria: se non ci saranno, sarà un bel vantaggio per noi. A me piace molto anche Bastoni: farà una gran carriera». 

DONNARUMMA«Chissà quanti altri errori gli capiterà di fare: resta uno dei cinque portieri più forti d’Europa, un episodio non cambia il valore di un giocatore». 

IMMOBILE«Non è facile neanche alla Lazio: hai la piazza addosso. Ma con Sarri la squadra gioca molto per lui e forse in Nazionale sente un po’ di pressione: normale, da titolare di una squadra che ha sempre avuto grandissimi centravanti. Ma lui è utile per il gioco che vuole Mancini: forse ha solo bisogno di fare due o tre gol di seguito, per sbloccarsi». 

BALOTELLI«Se c’è uno che conosce a memoria Mario è il Mancio: lo ha allenato ovunque. Magari in una partita secca è tipo da esaltarsi, ma non sta a me dire se sarebbe servito o no: io posso dire che a noi serviva Nestorovski, invece l’Italia ha dieci attaccanti e dunque un Balotelli in più o in meno non cambia molto». 

ELMAS«Fondamentale, forse il più forte dei nostri, e conosce bene anche gli italiani: ci mancherà».