Manchester City Liverpool: la mossa di Klopp per sorprendere Guardiola - Calcio News 24
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Manchester City Liverpool: la mossa di Klopp per sorprendere Guardiola

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Nella sfida contro il Manchester City, Klopp ha proposto un Liverpool diverso dal solito per provare a sorprendere Guardiola

Terminata con un pareggio, quella tra Manchester City e Liverpool è stata una gara a due facce. Ritmi folli nella prima ora e finale molto più tranquillo, in cui ha prevalso soprattutto la paura di perdere. Come abbiamo scritto, questo inizio di stagione del City si è distinto per difficoltà enormi in fase difensiva: la squadra di Guardiola è in difficoltà tanto nel pressing quanto nelle transizioni, ogni palla persa rischia di tradursi in un’occasione da gol per gli avversari.

Klopp osa in attacco

Per sfruttare le lacune rivali, Klopp ha fatto una modifica tattica tutt’altro che semplice da prevedere. Ha abbandonato il 4-3-3 per passare a un 4-2-3-1 ultra offensivo: mediana composta da Henderson e Wijnaldum, con Mané, Salah, Firmino e Jota in avanti. Due motivazioni hanno portato Klopp a questa scelta. Prima di tutto, le 4 punte potevano far venire a galla gli scompensi difensivi del City: tanto nell’aggredire la profondità, quanto nelle ricezioni tra le linee. Inoltre, Jota si trovava in uno straordinario stato di forma, con Klopp che ha così deciso di puntare su di lui.

In effetti, il Liverpool è riuscito ad arrivare dalle parti di Ederson con una facilità disarmante. Nel corso degli anni sotto la guida di Klopp, i Reds sono diventati una squadra molto più paziente rispetto all’ultra verticalità degli inizi. Quando affronta una difesa schierata, il Liverpool ha un grande palleggio che sa muovere l’avversario al fine di trovare spazi.

Nel match dell’Etihad, non ce n’è però stato bisogno. Ogni volta che i campioni d’Inghilterra recuperavano palla, riuscivano facilmente a risalire il campo, con il City che concedeva tanti spazi per vie centrali. Rodri e Gundogan, i due mediani, erano spesso presi alle spalle, con i difensori che non sempre accorciavano nel migliore dei modi. C’era così tanto campo tra centrocampo e retroguardia, con le punte di Klopp che ne hanno approfittato.

Un esempio qui, Rodri è da solo in mezzo al campo.

Il Liverpool però non pungeva solo in ripartenza. Anche costruendo dal basso, trovava senza problemi il modo di servire le proprie punte alle spalle dei mediani avversari. Il 4-2-3-1 diventava spesso un 4-2-1-3: se Mané, Salah e Jota erano abbastanza “fissi” rispettivamente a sinistra, al centro e a destra, Firmino si muoveva invece a tutto campo.

In questi anni, abbiamo ormai imparato a conoscere le eccellenti qualità senza palla del brasiliano, un vero e proprio falso nove, abilissimo nel creare spazi. Anche nel match dell’Etihad, Firmino è stato preziosissimo per la sua squadra. I suoi movimenti a venire incontro collegavano i reparti e permettevano così ai compagni di aggredire la profondità.

Un esempio nella slide sopra, in cui il Liverpool sviluppa a sinistra e torna poi al centro, con Robertson che serve Firmino tra le linee, alle spalle di Gundogan e Rodri. Il City è sia lungo che lento nel coprire la palla, al contrario dei Reds molto più reattivi: da notare anche il preziosissimo movimento di Salah, che allunga la difesa e crea così spazio per Firmino.

Il brasiliano si è però mosso molto anche in orizzontale, nel tentativo di portare fuori posizione i mediani avversari. Tra i 4 attaccanti, era il giocatore con più libertà di movimento, che doveva utilizzare la sua sensibilità tattica per creare spazi in favore dei compagni.

Nell’azione sopra, per esempio, si apre molto a sinistra e porta fuori posizione Rodri. Anche qui, il City è molto scoperto al centro, con il Liverpool che può risalire a aggredire la profondità.

Insomma, i Reds non avevano alcun problema nel superare le linee rivali, rifinendo poi soprattutto a sinistra. Mané è stato molto difficile da sostenere per Walker e Dias, anche perché era accompagnato dalle costanti sovrapposizioni di Robertson: il Liverpool attaccava e risaliva quindi con tanti uomini.

Klopp si prende rischi dietro

Se questo 4-2-3-1 ha creato molto ed esposto con chiarezza la fragilità della mediana di Guardiola, va detto che ha anche accettato scompensi dietro. I Reds sono forse la squadra con il pressing e il contropressing più organizzati ed efficaci al mondo, le principali chiavi del successo di Klopp negli ultimi anni. Questo modulo così offensivo ha però reso il Liverpool molto più fragile a palla persa, con Henderson e Wijnaldum spesso isolati in campo aperto. Non abbiamo visto quella grande densità in zona palla tipica del gegenpressing di Klopp.

Anche per questo, un City non particolarmente brillante col pallone ha comunque creato tante situazioni pericolose, proprio perché era relativamente facile ripartire: i Citizens trovavano molti buchi in mezzo. De Bruyne ha usufruito di tanti spazi tra le linee, con il gol del pareggio che mostra bene le difficoltà dei mediani del Liverpool.

Su un cambio di campo da destra, Wijnaldum è costretto a uscire su Walker. Con Henderson in ritardo, si crea un buco in mezzo. De Bruyne è quindi libero di ricevere, il centrocampo del Liverpool è in inferiorità numerica.

E’ stata una partita con continui ribaltamenti di fronte, in cui ogni pallone recuperato si trasformava in un attacco in campo aperto con situazioni di parità numerica. Come detto sopra, il 4-2-3-1 ha creato moltissimo ma ha anche provocato scompensi che potevano costare caro.

Contro il principale rivale di questa Premier, Klopp si è preso dei rischi, forse perché influenzato dalla fragilità del City. Ha rinunciato alla compattezza e all’efficacia nel contropressing per poter essere più pericolosi in avanti. Ciò ha portato, soprattutto nella prima parte, a un match dai ritmi forsennati che sarebbe potuto finire con qualsiasi risultato. Per la prima volta da quando allena in Premier, Klopp esce dall’Etihad con un risultato positivo.