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Milan: era tutta colpa sua?

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Alla luce degli ultimi risultati del Milan è lecito attribuire tutte le colpe del fallimento a Vincenzo Montella?

La domanda sorge spontanea, ora che il vento è tornato a soffiare dalla parte del Milan. Era tutta colpa sua? Non se ne abbia a male Montella, che in carriera il suo lavoro ha dimostrato – soprattutto a Catania e Firenze – di saperlo fare e anche bene. Ma il quesito sembra lecito, almeno a chi scrive. Perché fare a meno di notare che il cambio di passo del Milan sia conciso con l’arrivo in panchina di Gattuso, onestamente non si può. Un Gattuso che pure ha faticato per trovare la quadra, per capire dove andare a mettere le mani, quali bulloni saldare nel malridotto ingranaggio rossonero.

In primis una condizione atletica carente, peccato originale della gestione Montella di quest’anno (culminata con l’allontanamento del preparatore Marra); poi un deficit caratteriale da colmare e in questo caso sì che Gattuso – è parso chiaro fin dall’inizio – era l’uomo giusto al posto giusto. Ma il calcio non è soltanto gambe e testa: è anche tecnica e schemi. E Gattuso alla squadra ha dato l’impronta che voleva, che riteneva possibile applicare a stagione in corso e in condizioni difficili come quelle attuali.

Il Milan di Montella, quello che si limitava ad un possesso di palla sterile, salvo subire le ripartenze avversarie al primo errore tecnico, oggi appare un lontano ricordo. Il Milan di Gattuso non rinuncia alla costruzione, è capace di verticalizzare appena ne ha l’occasione, ma ha l’umiltà del suo tecnico: sa soffrire e spuntarla quando il gioco si fa duro.

Bravo Rino: non solo per le direttive impartite ai suoi, ma anche per aver saputo scegliere gli uomini cui affidarle. Spazio a Montolivo soltanto fino a quando Biglia non è stato in condizione decente; fiducia a Calabria (oggi monumentale) e soprattutto a Calhanoglu, l’uomo che ha cambiato il Milan. Borini, come volevano i tifosi in estate, è tornato ad essere il gregario che garantisce gambe e polmoni quando i leader sono in affanno: non più il migliore in campo (questo sì, preoccupante).

Tra i meriti di Gattuso e le colpe di Montella, dunque, sta la differenza tra i 2 Milan di quest’anno. Ha perso quota troppo presto, l’Aeroplanino. Si è schermato dietro il ritardo dei suoi uomini migliori (Bonucci e Biglia su tutti), pensando che in realtà la bufera sarebbe passata da sola. Si è trasformata, però, in un ciclone che lo ha investito senza lasciargli scampo. Perciò torniamo alla domanda iniziale: era tutta colpa sua? Mettiamola così: Gattuso è stato bravissimo