Nainggolan: «Conte un grande tecnico ma mi ha ferito, mi rivedo in Zaniolo
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Nainggolan: «Conte un grande tecnico ma mi ha ferito, mi rivedo in Zaniolo

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Nainggolan Fiorentina

La confessione di Radja Nainggolan alla vigilia del suo terzo debutto con la maglia del Cagliari. Le sue parole su Antonio Conte e Zaniolo

Radja Nainggolan, fresco di passaggio in prestito al Cagliari, ha rilasciato un’intervista per Corriere dello Sport in cui ha parlato del suo rapporto con Antonio Conte e dei suoi sentimenti per la Juventus.

CONTE – «È un grandissimo tecnico. Ma sono rimasto ferito quando dopo avermi concesso solo otto minuti di partita mi ha indicato come un responsabile di tutto. Che potevo fare in otto minuti? Ma non ho aperto polemiche allora, non lo faccio nemmeno adesso. È andata così».

CAGLIARI – «Quando c’è da combattere mi diverto. L’anno scorso siamo partiti benissimo e abbiamo chiuso male. Quest’anno dobbiamo fare il contrario. Se Di Francesco mi chiama, io ci sono. ​Non sono preoccupato del fatto che non gioco da tanto, pensa è vero il contrario. Io nella vita sono uno che si diverte solo se gioca».

GIULINI – «Se sono tornato è perché mi ha voluto lui. Ha un progetto, è ambizioso, vuole vincere. E io condivido questo sogno. Sono tornato nella città dove vivono le mie figlie, questa è stata una molla per me. Uno dei motivi più belli per cui lo faccio».

ZANIOLO – «Vedo che sta subendo quello che ho subito io. Lo hanno messo nel mirino. Mi rivedo in Zaniolo perché anche io sono attaccato, trollato sui social. È facile essere messi in mezzo. L’unico modo è ignorare, fregarsene. Io non faccio il maestro di vita che dò consigli. Ma l’unico modo che ha per rispondere è il campo. Per il resto deve farsi forza e andare avanti. A chi lo attacca risponderà con le prime partite che gioca».

ROMA – «Se rimpiango la Roma? Sì. È una città in cui ho passato quattro anni e mezzo importanti. I tifosi a Roma ​non si dimenticano di me. Vuol dire che qualcosa di importante in questa città l’ho lasciato. Eravamo entrati in una fase finale della Champions, ma abbiamo festeggiato e siamo stati festeggiati, a Roma, come se avessimo visto uno scudetto. Poi l’anno dopo quella squadra è stata smantellata. Ecco, questo è uno dei miei rimpianti. A Roma avevano una squadra forte. Dicono che io creavo problemi. Invece, come sa chiunque abbia giocato con me, io ero e rimango un uomo-spogliatoio».

JUVENTUS – «So che potrebbero dire che alla Juventus non mi hanno voluto, ma basta che chiedano ai loro dirigenti, ai loro direttori sportivi. La Juventus è stata la squadra più forte per un decennio e io a vincere con i più forti non mi diverto».