Quagliarella stalker intervista: «Mi ha lasciato una cicatrice»
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Quagliarella svela: «Lo stalker mi ha lasciato una cicatrice. Nel 2013 fui vicino a Roma e Lazio»

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Le parole di Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria, tra passato, presente e futuro. Ecco le sue dichiarazioni

L’attaccante della Sampdoria, Fabio Quagliarella, ha raccontato la sua carriera ai microfoni del Corriere dello Sport. Il centravanti Doriano ha iniziato…dalla fine, che, per certi versi, ha segnato un suo nuovo inizio: «Ho 36 anni, ma il sogno della mia vita calcistica è oggi. Un derby vinto, la classifica cannonieri, la Nazionale e Mancini che mi coccola. Dal punto di vista tattico sono cambiato, non sono mai stato una vera prima punta. Sono anche cambiato, non voglio che la tattica diventi una camicia di forza, ho imparato a gestirmi sotto tanti punti di vista». Quagliarella ha svelato un retroscena di mercato che risale ai tempi della Juve: «Nell’estate del 2013 c’era in programma un giro di attaccanti. Io alla Roma, Gilardino alla Juve e Borriello al Genoa, ma all’ultimo si inserisce pure la Lazio. Tare mi tempesta. Ma mi arriva la telefonata di Conte che mi dice che se andrò via farà casino e non darà il placet. Roma e Lazio mi mettono alle strette ma alla fine scelgo di restare alla Juventus».

Due i momenti più difficili della sua carriera: l’infortunio nel 2011 e lo stalkeraggio. Ecco le sue parole a riguardo: «L’infortunio al ginocchio nel 2011 ed il terrore di non poter tornare ai miei livelli. Lo stalkeraggio è stato una bastonata, per fortuna negli anni la verità è stata ristabilita ma ho conosciuto una atroce sofferenza allargata a chi mi voleva bene. Porterò con me la cicatrice, ma per fortuna la gente di Napoli ha capito che non volevo lucrare sul club che amavo di più». Quaglia ha chiuso parlando del futuro con possibile esperienza all’estero: «Una volta sono stato vicino ad andare all’estero al West Ham. Qui a Genova sto da Dio ma mi piacerebbe un’esperienza in MLS. Ferrero è un personaggio, ci facciamo un sacco di risate. Io allenatore? Non lo so ma conto di restare nel calcio».