Torino, Cairo furioso sull'arbitraggio : «Scandaloso: vogliono mandare il Milan in Europa» - Calcio News 24
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Torino, Cairo furioso sull’arbitraggio : «Scandaloso: vogliono mandare il Milan in Europa»

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Al margine di Torino-Cagliari, Cairo si è scagliato contro l’arbitraggio di Irrati. Il patron granata non usa mezzi termini

Un Cairo furioso quello intercettato nel post-partita di Torino-Cagliari. Il presidente non ci sta e accusa Irrati di un arbitraggio squilibrato. Il patron granata richiama l’attenzione sull’episodio dell’espulsione di Zaza e sul contrasto tra Izzo e Pellegrini avvenuto nel primo tempo.

Urbano Cairo non usa mezzi termini per commentare l’arbitraggio di Irrati: «molto squilibrato. se espelli Zaza, non so cos’abbia detto, ma Barella anche lo ha mandato a quel paese. Ma non è stato espulso. E’ squilibrato espellere ogni volta che un giocatore impreca. E’ ingiusto. Uno fa una imprecazione e lo espelli? Barella ha fatto lo stesso ma niente».

Cairo ha poi parlato delle ambizioni del suo Toro, ma è ritornato poi sulla questione arbitraggio. Il patron granata lancia una pesante accusa al sistema arbitrale: « Dobbiamo sempre lottare fino all’ultimo.. Alcune cose le puoi cambiare da dentro, lottando. Non molliamo mai. Questo tipo di situazioni ti inducono ad essere  ancora più combattivo. Non è che penso che vogliono fare andare il Milan piuttosto che… Però se guardi ieri e poi guardi oggi, qualcosa pensi. Ma questo non vuol dire. Combattendo si ottengono delle cose. Non per forza dovrà andare male, ma non molliamo mai. Oggi vedere l’espulsione di Zaza…ma quanti giocatori imprecano in tutte le partite? Ma quando mai? non è possibile. E’ una cosa allucinante. Il rigore su Izzo manco l’ha visto al Var. E sul gol loro? Ora non so non ho visto ancora bene. Ma se fischi il fuorigioco, poi non puoi andare a rivedere. A noi han tolto dei punti così (Udinese-Torino). Su Izzo, han dato rigori per molto meno. Con la spinta che gli ha dato. Non è giusto. Ma non alziamo bandiera bianca. Denunciamo queste cose, come fanno gli altri. E ora continuiamo a lottare. Siamo padroni del nostro destino».