Torino, Glik: «Europa? Tutto è possibile...» - Calcio News 24
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2013

Torino, Glik: «Europa? Tutto è possibile…»

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Il capitano granata ha analizzato la trasformazione e crescita granata.

TORINO GLIK – Simbolo del nuovo Torino, che sta facendo stupire senza alcun miracolo, Kamil Glik ha parlato del processo di trasformazione del club granata: «Io ho un’enorme fiducia in questa squadra, in questo gruppo e in questo allenatore. Adesso siamo consapevoli che possiamo giocare contro chiunque e pure cambiando modulo oppure interpreti. E questo non mi parte un fattore trascurabile. Il Toro ha un peso e una forza che prescinde da come decide di giocare e con chi scende in campo.  E’ inutile nasconderselo, aver vinto l’ultimo match con il Chievo ci ha dato un’ulteriore consapevolezza nei nostri mezzi oltre ad averci permesso di rilassarci al meglio nelle vacanze», ha dichiarato il difensore ai microfoni di “Tuttosport”.

CRESCITA – Glik, da tre stagioni in granata, ha parlato della crescita del gruppo e del sostegno dei tifosi: «Quando sono arrivato tre anni fa ero un giocatore sconosciuto, nessuno poteva immaginare che io e i miei compagni potessimo centrare questa impresa che ci ha permesso di fare un grandissimo salto di qualità. Ricordo i primi giorni in allenamento di tre anni fa con i tifosi che contestavano. E invece abbiamo dimostrato di saper fare le cose sopra la riga. Abbiamo alzato l’asticella degli obiettivi e grazie agli sforzi siamo riusciti comunque a superarla. Ora vediamo di chiudere al meglio il girone d’andata con le prossime due partite di Parma e con la Fiorentina e quindi speriamo di realizzare il ritorno con la stessa brillantezza. L’aiuto del pubblico è stato fondamentale. Sono eccellenti, anzi, dico di più, sono i migliori d’Italia. Spesso sono in tanti a seguirci anche quando giochiamo lontano dallo stadio Olimpico e non è certo un aspetto secondario».

COMPAGNI – Su tre compagni di squadra, invece, ha spiegato: «Padelli ha sempre dimostrato di essere un buon portiere anche se si era creata un’aria non bella intorno a lui per un paio di errorini che ha commesso. Ma pensavo e penso che non meritasse questo scetticismo. Ha dimostrato quasi sempre di essere all’altezza e poi vorrei sapere qual è quel portiere che non sbaglia mai. Da parte nostra non è venuta mai meno la fiducia nei suoi confronti. Cerci?Per quanto riguarda Alessio, per esempio, non ha mai fatto mancare il proprio apporto alla squadra a prescindere dal numero di reti che è riuscito a mettere a segno. Non ha mai ragionato in maniera egoistica ma si è sempre messo al servizio di tutto il gruppo. Maksimovic? E’ molto giovane e sa che deve imparare e fare esperienza. Non solo in partita ma prima di tutto in allenamento. Ha dovuto aspettare un po’ di più di quanto forse si aspettava per trovare lo spazio ma ha saputo subito rispondere alla grande nelle due partite in cui ha giocato da titolare a Udine e nell’ultima sfida con il Chievo. Lo abbiamo aiutato tanto nelle settimane che hanno preceduto il suo exploit e lui ha dimostrato intelligenza cercando di ascoltare i consigli. E in queste ultime due partite ho provato a trasmettergli tranquillità in campo parlandogli molto durante la partita in modo che possa dare il meglio senza andare in affanno».

OBIETTIVO – Infine, sul segreto della squadra ed il sogno Europa: «Non ci sono dubbi: la compattezza dello spogliatoio. Nel calcio è sempre un cardine su cui impostare molto ma nel Toro questo aspetto lo è ancora di più. Assume una valenza addirittura maggiore. Europa? Nel calcio le cose impossibili non esistono. Siamo tranquilli. Vediamo dove ci troveremo a tre o quattro giornate dalle fine del campionato per capire a quel punto se si potrà puntare davvero a fare qualcosa di più del traguardo originale, ovvero di arrivare tra le prime dieci, cioè alla sinistra della classifica. Questo è il mio obiettivo personale, sarebbe già bello così. Credo che la strada giusta sia pensare settimana dopo settimana. Sarebbe un errore iniziare adesso a fare calcoli su cosa ci attende a maggio. Godiamoci volta per volta ciò che riusciamo a raccogliere e chissà che non diventi un atteggiamento che aiuta…».