VAR In Champions: il presidente UEFA Ceferin non è ancora convinto
Connettiti con noi

Champions League

UEFA, Ceferin: «Niente VAR in Champions, ancora non mi convince»

Pubblicato

su

alexander ceferin, uefa

Il presidente UEFA Ceferin nega l’introduzione del VAR in Champions League in quanto non c’è un regolamento chiaro in merito al suo utilizzo

Gli ottimi risultati ottenuti dal VAR in Serie A e ai Mondiali di Russia 2018 nel ridurre al minimo gli errori arbitrali hanno spinto anche Liga e Bundesliga ad adottare questa tecnologia. Lo stesso direttore di gara Massimiliano Irrati, prima scettico al riguardo, ha dovuto ricredersi sulla sua efficacia. L’entusiasmo nei confronti della moviola in campo ha portato all’ipotesi che il VAR potesse essere sfruttato anche in Champions League a partire dai quarti di finale. Addirittura si parlava della possibilità che fossero gli allenatori a chiederne direttamente l’intervento una volta per tempo di gioco. Purtroppo però la UEFA non sembra volersi allineare con l’opinione generale del mondo del calcio.

«Non so da dove viene questa notizia. Non ne abbiamo ancora parlato. E non sono ancora convinto del VAR. Ci sono cose che non sono chiare. – ha dichiarato il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, in una intervista al quotidiano Ekipa – Chi decide se vedere il VAR? L’arbitro al video o il quello in campo? La gente non lo capisce, nemmeno i giornalisti. Cosa vedono gli arbitri e cosa no? Le cose non sono chiare, ma sappiamo che un giorno sarà necessario usare il VAR. Ho detto a Roberto Rosetti (presidente della Commissione Arbitri UEFA ndr.): quando saremo pronti».

«Dobbiamo scegliere la tecnologia, gli arbitri…perché giochiamo in tutta Europa, non è solo un torneo. E abbiamo bisogno di un regolamento. – ha continuato Ceferin – Hai visto gli assistenti nella Coppa del mondo che non hanno fatto nulla, hanno semplicemente aspettato. Un arbitro mi ha detto: ‘Quando c’era una situazione al limite, ho messo il mio dito sull’orecchio e tutti mi hanno lasciato da solo. Guarda il caso della Serbia, che non ha ricevuto un rigore netto contro la Svizzera e ad altri è stato concesso per molto meno».