2012
Cagliari, Cellino: “Ecco perchè mi sono dimesso”
CAGLIARI CELLINO – Ai microfoni dei colleghi della Gazzetta dello Sport, Massimo Cellino ha spiegato i motivi della sua auto-sospensione dal ruolo di presidente del Cagliari. Il patron della formazione sarda ha fatto capire di non voler far pagare alla sua squadra gli sbagli commessi nei giorni scorsi, legati alla sfida contro la Roma, assegnata a tavolino ai giallorossi: “Ci ho pensato su ed è la cosa migliore da fare al momento. Venerdì conto di tornare in Italia e di incontrare il mio legale Mattia Grassani per valutare le mosse migliori. Ma questa brutta storia intanto mi obbliga a un passo così doloroso per me. Era necessario alzare quel polverone? Non voglio accampare scuse, ma c’è stata tanta confusione in quelle ore. E ha inciso anche la differenza di fuso orario, visto che a Miami ero informato in ritardo. Comunque io non volevo disattendere all’ordine prefettizio.Il mio invito a seguire Cagliari-Roma era rivolto ai soli abbonati, per il 70% donne e ragazzi. A mente fredda con quel comunicato ho commesso una leggerezza. Contrariamente a quanto si può pensare io le leggi le rispetto. Anche quelle del calcio. Per questa ragione sono pronto a difendermi in prima persona e a far valere i miei diritti. Di sicuro mi batterò perché le mie eventuali colpe non ricadano sul Cagliari e sui suoi tifosi che in questa storia del nuovo stadio stanno pagando da mesi. Le dichiarazioni di Abate e Beretta? Nessuno dei due mi ha chiamato in questi giorni per sentire la mia campana. Invece in pubblico hanno immediatamente espresso il loro sdegno, invocando duri provvedimenti. Non entro nel merito dell’autonomia della giustizia, mi limito a constatare che dev’esserci un fatto personale tra me e loro. Altrimenti non si spiegherebbe l’atteggiamento di entrambi. Le mie accuse alla Roma? Con la società giallorossa i rapporti sono sempre stati ottimi. In futuro temo di no. Comunque auguro a Baldini di vincere altre 10 partite in questa maniera: così può puntare allo scudetto.“