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Addio a Vicini, il condottiero delle notti magiche che non dimenticheremo mai

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Azeglio Vicini

Si è spento Azeglio Vicini, il condottiero delle “notti magiche” che l’Italia non dimenticherà mai: quanto brucia ancora quella semifinale di Italia ’90…

Pensare ad Azeglio Vicini, in un modo o in altro, suscita sempre una strana malinconia. Italia ’90 resta un ricordo tanto bello quanto avvolto nella tristezza di quella semifinale persa ai rigori contro l’Argentina di Maradona. L’uscita di Zenga sul gol di Caniggia riecheggia nella mente degli italiani, così come i rigori sbagliati da Serena e Donadoni. Ma rimane anche il ricordo di un Mondiale straordinario sotto tanti punti di vista: sei vittorie e un pareggio in sette partite, firmate da una magica Italia, che ha fatto sognare una nazione intera e che ha avuto il solo problema di non essere stata accompagnata da un pizzico di buona sorte.

Oggi si è spento il valoroso condottiero di quella selezione, perché Azeglio Vicini non era un semplice commissario tecnico. Era un uomo paziente, che amava il gusto di rigenerare giocatori incupiti dai club: ci riuscì con Gianluca Vialli, ma soprattutto con Totò Schillaci, il bomber che alimentò quelle notti magiche con il sacro fuoco dei gol. Vicini se ne è andato all’età di 85 anni, a Brescia. È stato il selezionatore degli azzurri ai Mondiali di Italia ’90 ed è rimasto nelle vesti di ct fino al 1991 prima di lasciare la Nazionale ad Arrigo Sacchi. E su tutti i campi, già a partire dalla semifinale di Coppa Italia Milan-Lazio di questa sera, si osserverà un minuto di silenzio. Per ricordare un uomo che rimarrà sempre nei cuori del popolo azzurro.