2014
Biglia: «Lazio, non porti limiti»
Il centrocampista su Messi: «Ama l’Italia, in futuro chissà…»
ARGENTINA LAZIO BIGLIA – Poteva laurearsi campione del mondo in estate con l’Argentina, ma la sconfitta nella finale contro la Germania non ha intaccato l’ascesa di Lucas Biglia, che ora dovrà proseguirla con la maglia della Lazio. Il centrocampista, che si è detto commosso per l’accoglienza ricevuta dal suo Paese dopo i Mondiali, ha svelato a La Gazzetta dello Sport un colloquio con l’allora avversario e ora compagno di squadra Miroslav Klose: «Mi ha abbracciato dopo la finale, non lo dimenticherò mai. Mi ha ricordato che lui una cosa del genere, l’ha vissuta nel 2002. E mi ha augurato di cancellarla con una vittoria. Come ha fatto lui».
IL RETROSCENA – Biglia, che si è detto dispiaciuto per l’addio di Alejandro Sabella, ha accolto Martino e ha spiegato che avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di giocare per l’Italia, visto che ha il passaporto italiano: «Martino è un grande allenatore, la Seleccion finisce in buone mani. Maglia azzurra? Sarebbe stato un onore. I miei avi sono italiani, si trasferirono in Argentina dalla Toscana. Mi sento anche italiano».
GLI OBIETTIVI – Il calciatore argentino, che ha ammesso che Carlos Tevez avrebbe potuto far comodo alla sua Argentina, ha parlato poi della prossima stagione e, quindi, delle ambizioni che deve coltivare la Lazio, che gli ha permesso di coronare il sogno di giocare nel campionato italiano: «Penso che in prospettiva la Lazio non debba porsi limiti, neppure quello dello scudetto. Sono venuto in Italia con quell’obiettivo. Spero di poterlo centrare con la Lazio. Pioli? E’ una persona diretta. E vuole fare un calcio aggressivo, come piace a me. Lotito? Ma io non posso che parlarne bene. Mi ha permesso di coronare il sogno di giocare in Italia. In quanto alla frattura con i tifosi sta a noi riportarli allo stadio».
MISSIONE (IM)POSSIBILE – Infine, Biglia ha parlato della lotta scudetto e della speranza di vedere Lionel Messi in Italia: «La Juve resta la più forte. Poi c’è un gruppo di 5-6 squadre che la può insidiare. Noi dobbiamo far parte di questo gruppo. Messi in Serie A? Difficile. Però Leo ama l’Italia e il campionato italiano. In futuro chissà…».