Carlo Alvino contro la griglia della Gazzetta dello Sport: «Evitate» - FOTO
Connettiti con noi

Inter News

E Alvino se la prende con la Gazzetta: «Evitate griglie» – FOTO

Pubblicato

su

carlo alvino

Il giornalsita napoletano Carlo Alvino dopo la vittoria di ieri scatenato contro la griglia di Serie A di inizio stagione de La Gazzetta dello Sport che relegava gli azzurri al quinto posto…

Tra i tanti personaggi (giornalisti e non) che assiepano il colorito mondo napoletano, sicuramente merita una menzione speciale Carlo Alvino, esperto giornalista e telecronista di chiara fede partenopea, vero e propro idolo di una buonissima parte del popolo azzurro. Sia in tv che sui social Alvino non è nuovo a polemiche, prese in giro e dibattiti in salsa napoletana ripresi da più parti, soprattutto da parte dei titofi avversari, spesso pure inutilmente violenta. L’ultima polemica del giornalista partenopeo allora sicuramente non lascerà indifferenti: al centro la griglia di partenza del campionato che a inizio stagione aveva pubblicato La Gazzetta dello Sport. In tale griglia, qualcuno ricorderà, veniva in pratica data come anti-Juventus l’Inter, mentre il Napoli era relegato al quinto posto, dietro la Roma, fuori dalla Champions in una ipotetica classifica finale.

Da mesi quella griglia stessa è al centro delle polemiche azzurre e stamane Alvino ha voluto dire la sua: «Stanno sempre a fare pronostici ad individuare chi nei prossimi anni sarà l’anti-questo o l’anti-quell’altro. Ieri il Napoli ha messo in campo la sua formazione più giovane degli ultimi nove anni. Non è un miracolo, si chiama “programmazione”. Evitate brutte figure, evitate la griglia». Un appello accorato insomma ai colleghi della Gazzetta che, ne siamo certi, non passerà inosservato a tifosi (napoletani e chiaramente non solo) ed addetti ai lavori. Il dibattito di fondo alla fine può essere pure interessante: giusto comporre griglie a inizio stagione basate essenzialmente su pronostici ed opinioni, correndo il rischio di venire poi smentiti dai fatti, o ridursi a raccontare solamente ciò che si vede?