Cori razzisti Koulibaly: Varriale e Alvino all'attacco su Twitter
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Napoli furioso, Varriale e Alvino: «Calcio devastato, è una dittatura»

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enrico varriale

Le polemiche di Inter-Napoli al centro della scena anche sui social: dai cori contro Kalidou Koulibaly alle proteste azzurre. Su Twitter i giornalisti partenopei Varriale e Alvino all’attacco

Il risultato di Inter-Napoli è finito inevitabilmente in secondo piano: ciò di cui più si discute stamane sono gli episodi che avrebbero deciso il match. A partire da quello relativo all’espulsione di Kalidou Koulibaly: il difensore azzurro nel corso della gara è stato letteralmente bersagliato da alcuni ululati razzisti da parte del pubblico di San Siro. Episodi messi in risalto dal Napoli e da Carlo Ancelotti (che avrebbe chiesto all’arbitro Silvio Mazzoleni di sospendere la partita dopo aver avvisato i tifosi) che, almeno secondo buona parte dell’opinione pubblica, avrebbero quindi fatto scaturire la reazione che ha portato al rosso di Koulibaly…

Sono di questa idea i tifosi azzurri, ma anche i giornalisti (di parte) napoletani, che tra ieri notte e stamattina su Twitter hanno detto, senza mezzi termini, la loro sull’argomento. A partire da Enrico Varriale (Rai Sport), che ha scritto: «Secondo me hanno sbagliato: Aurelio De Laurentiis su Mazzoleni, Massimiliano Allegri a metterci il carico da undici, Koulibaly e Lorenzo Insigne (autore pure lui di alcuni brutti gesti, ndr), ma l’immagine del nostro calcio è devastata da cose come i “buuu” razzisti non tollerati in nessuno stadio d’Europa. Non basta copiare il boxing day. E poi una domanda: ma perché Mazzoleni può essere così “comprensivo” nei confronti dei reiterati “buuu” razzisti, ignorando le richieste di sospensione avanzate per tre volte dal Napoli, e poi dimostrarsi severo, senza alcuna “comprensione” verso l’applauso di Koulibaly?». Decisamente più feroce invece il tweet di un altro giornalista partenopeo, Carlo Alvino: «Senza girarci tanto intorno. La gara l’ha decisa Mazzoleni. La sua totale e perfida mancanza di buon senso nei confronti di Koulibaly e l’ignavia con la quale ha gestito il razzismo di San Siro sono il manifesto di un calcio sotto dittatura e in coma irreversibile…».