Do You Remember? Cosa fare con Lazetic: il Milan e gli attaccanti giovani
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Do You Remember? Cosa fare con Lazetic: il Milan e gli attaccanti giovani

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Il Milan si interroga su come gestire la crescita di Lazetic, con l’obbligo di non ripercorrere strade sbagliate in altre occasioni

La Gazzetta dello Sport di martedì 9 agosto ha individuato per ogni club un giovane del 2000 in poi sul quale scommettere o quanto meno essere incuriositi circa la loro evoluzione. Nel caso del Milan ci si è chiesti quanto spazio potrà avere Marko Lazetic, classe 2004, quindi appena maggiorenne. Matteo Brega ne ha tracciato un ritratto intrigante: «In casa Milan hanno anticipato moltissime squadre in Europa per prendere Lazetic. D’altronde un attaccante di 18 anni che ancora minorenne giocava con una buona regolarità con la Stella Rossa è un investimento da fare. Forse al Milan è un po’ chiuso e per vedere i suoi gol sarà il caso di andare in prestito, magari in Serie A».

Per i dirigenti rossoneri c’è materia per studiare e non commettere errori. Traducendo in una formula che estremizza il dilemma: bisogna fare come con Patrick Cutrone, come con Pierre-Emerick Aubameyang o c’è una terza via? Giusto 3 anni fa si facevano i calcoli su quanto il Milan avesse buttato via del suo patrimonio giovanile. E non solo dal punto di vista tecnico. Sullo stesso giornale si scriveva: «il calcolo della differenza tra valore di mercato attuale e guadagno dalla cessione per le casse rossonere mostra uno “spreco” di circa 120 milioni. Una cifra enorme, al netto delle plusvalenze registrate dal club di via Aldo Rossi».

Tra i rimpianti maggiori venivano elencati quelli di Cutrone, che stava andando al Wolverhampton per circa 20 milioni e che da allora ha attraversato stagioni non propriamente positive (adesso si parla di un suo approdo in Serie B, al Parma). Ben più rilevante il caso di Aubameyang, baby talento che a 18 anni appena compiuti con la Primavera del Diavolo vive una Youth Cup da assoluto protagonista, ma che Galliani fa andare al Saint-Etienne nel 2012, ricavandone poco meno di 2 milioni. Per assistere a un’esplosione che lo porterà a incrementare il suo valore di mercato, fino a quando l’Arsenal tirerà fuori una somma di 36 volte superiore di quanto incassato a Milano per fargli fare il viaggio da Dortmund a Londra.