Atalanta News
Lunga vita a Gian Piero Gasperini: colui che ha spiegato le ali all’Atalanta. Lode eterna di un ciclo incredibile (e l’addio nell’ombra)
Gasperini e l’Atalanta: 9 anni straordinari tra imprese europee, record, tantissimi giocatori entrati nella storia e il 22 maggio 2024
“Tutti hanno un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare.” Jim Morrison attraverso questo concetto creò una band (“The Doors”) trasformandola da sconosciuta a celebre in tutto il mondo. Tante porte l’Atalanta ha aperto e chiuso nella sua storia, ma quando è stato Gasperini ad aprirla, è scaturita la Sliding Door più importante di tutti i tempi.
Ci si ricorda bene quell’estate del 2016, quando arrivò l’annuncio ufficiale: dove nacque una chimica particolare tra il presidente Percassi e il tecnico. Antonio voleva replicare ciò che avrebbe voluto fare con Guidolin nel 1993 (un calcio spettacolare e divertente, ma con esito diverso da quell’annata). Gasperini cercava una piazza con cui sviluppare un progetto coerente con il suo credo.
Riadattando Light my fire “Sai che sarei un bugiardo se ti dicessi, cara Atalanta, che non possiamo arrivare molto più in alto” E come ha portato in alto l’Atalanta lui non ci è riuscito nessuno. Un condottiero per il quale l’impossibile non è mai stata un’opzione: lavoro, ambizione e la convinzione di ribaltare il tavolo delle grandi anche quando gli altri ti dicono: “Non hai storia.”
Detto, fatto: 2 quarti posti, 4 terzi posti, un settimo posto, un quinto posto, fuori dall’Europa solo una stagione, 3 finali di Coppa Italia, 5 qualificazioni in Champions League e il 22 maggio 2024 alzando la Coppa UEFA.
Un vero esteta, il primo a non dare mai nulla per scontato, insegnando alla società ad osare a fare sempre meglio, portando Bergamo a vivere serate magiche in giro per l’Europa: Liverpool, Dortmund, Manchester, Lisbona, Marsiglia, Varsavia, Dublino.
Non sono mancati momenti difficili: l’inizio incerto, l’eliminazione con il Copenaghen, alcune dichiarazioni sopra le righe. Al tempo stesso però capace di mettere tutti d’accordo credendo nelle sue idee, inseguito da un popolo che lo ha venerato come un Dio (cosa che altrove non accadrà mai).
Dal 2016 c’è chi ha vissuto la propria giovinezza con Gasperini e oggi si ritrova adulto dopo il ciclo Gasp. Nel mezzo però un grande rimpianto. Tricolore? No, essere andato via un po’ nell’ombra quando la gente fino all’ultimo era in piazza per lui, perché solo a Bergamo è considerato un Dio.
L’eredità che dovrà raccogliere l’Atalanta sarà la sua mentalità: quell’ambizione assimilata in questi nove anni per un futuro sempre vincente.
I giocatori, gli allenatori, i dirigenti passeranno, ma l’Atalanta resterà per sempre. Così come l’eterna lode a Gian Piero Gasperini, colui che con quelle ali ha fatto sognare una città intera.
Lookman: il Galatasaray rilancia con un’offerta super per convincere l’attaccante della Dea, le ultime
Atalanta, testa già alla sfida contro il Verona per la ‘Dea’: Palladino deve valutare un giocatore. Tutti i dettagli
