2009
Inter, Mourinho sulla mancata convocazione di Balotelli: “Nulla da spiegare”
Quando entra in sala stampa ci sono già¡ quasi duecento giornalisti, più fotografi e operatori. Josè Mourinho verrà¡ sollecitato più volte a parlare del passato, o a confessare una partecipazione emotiva a una partita che lo vede diviso tra ieri e domani.
“Se sarà¡ speciale battere il Chelsea? Per me – dice Mourinho- sarebbe speciale portare l’Inter oltre quel confine che non ha oltrepassato in Champions League negli ultimi anni. à? una barriera difficile da oltrepassare, avete visto il Real Madrid. Battere il Chelsea? No, quello non sarebbe qualcosa di speciale. Il punto non è il Chelsea, è raggiungere il quarto di finale. Quando il Chelsea gioca e vince sono felice per loro, quando io gioco e vinco penso che loro siano felici per me, ma domani questo non sarà¡ possibile. Prima e dopo vado a salutare tutti, la gente che ha lavorato con me, a parte i giocatori che saranno ovviamente impegnati, ma per preparare bene questa partita ho dato tutto, ho visto sette, otto volte il dvd dell’andata e quando dico ‘visto’ voglio dire che ho riguardato ogni dettaglio, avanti e indietro. Per novanta minuti, domani, io non conoscerò nessuno. Non vanno confusi i miei sentimenti con la mia assoluta voglia di vincere”.
Il fatto di giocare col terzo portiere, Turnbull, secondo il mister “è una non storia” (“Non è un problema il terzo portiere se non si tira in porta…”). Ricorda un’altra Champions, Hilario, allora terzo portiere, in campo, lui in panchina, avversario il Barcellona, una vittoria e un pareggio. Piuttosto ammette di aver creduto che Cech ce la potesse fare, con uno di quei miracoli figli nel calcio di una forte motivazione e di un settore medico come quello del Chelsea. Una squadra che lui evidentemente conosce bene, anche se ammette “non so la formazione di domani, ho ancora dei dubbi, di sicuro chi non ha dubbi è Carlo, come io non ho dubbi sulla mia squadra”.
Stampa inglese concentrata sul ritorno di Mourinho a Stamford Bridge, stampa italiana che vuole sapere il motivo della mancata convocazione di Mario Balotelli. Come sempre, il mister preferisce parlare di chi c’è: “Non spiego la non convocazione, spiego la convocazione degli altri, che mi sembrano più importanti. Dovrei sennò commentare perchè Krhin, Arnautovic e Chivu non sono qui. Balotelli domani non gioca, non è in panchina, non ne parlo”.
Gli fanno notare che sarà¡ un’assenza che in caso di risultato negativo farà¡ discutere, ma la cosa non gli interessa, la polemica appartiene alla stampa, per lui nel dopopartita ci saranno solo due stati d’animo, la felicità¡ di aver passato il turno o la tristezza di non avercela fatta.
Quanto al campionato, e al fatto che quel vantaggio si sia così ridotto, non lo ritiene un fattore importante in Champions League: “Non penso che incida, sappiamo cosa è successo, quando è iniziato, in che modo ci sono squadre che hanno perso punti e altre no, ma quello che accade domani è fuori da questo contesto. à? una piccola finale”.
E se tornare in panchina dopo la squalifica in campionato può essere un fattore positivo in più, così come ha potuto essere un fattore negativo non esserci stato, è una domanda che gira a chi lo ha squalificato.
Fiducia nell’arbitro Wolfgang Stark, nessuna scaramanzia anche se i percorsi incrociati fra questo direttore di gara e l’Inter non sono stati dei più felici.
Alla fine, sette nomi di chi sarà¡ in campo domani: “Julio Cesar, Maicon, Samuel, Lucio, Zanetti, Milito, Sneijder”. Gli altri non li dice, saranno il dubbio di Carlo Ancelotti.
Fonte: inter.it
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