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Italia-Portogallo top e flop: Barella è insuperabile, Immobile spara a salve

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Italia-Portogallo top e flop: Barella e Verratti direttori d’orchestra, male Immobile

Uno 0-0 che condanna l’Italia all’aritmetico secondo posto nel girone e proietta il Portogallo alle final-four della Nations League. Bene il primo tempo, male nella ripresa. Gli azzurri di Mancini non sono riusciti ad offrire una prova soddisfacente nei 90 minuti. Passi in avanti sotto il piano del gioco, indietro per quanto riguarda l’efficacia e la concretezza sotto porta. C’è ancora tanto da lavorare.

Italia-Portogallo – I promossi:

BARELLA 7: Dopo stasera abbiamo la certezza che Barella, insieme a Chiesa, sarà uno dei pezzi più pregiati del prossimo mercato estivo. Preciso e puntuale nelle chiusure, ordinato e intelligente nell’iniziare la manovra. Sicuramente uno delle gemme più pure del panorama calcistico italiano.

VERRATTI 6.5: Dopo tanto tempo una bella prova di Verratti in azzurro. Erano diventate decisamente troppe le insufficienze collezionate dal talentino del Paris Saint German. Per una sera l’ex Pescara prende in mano la squadra e prova a smistare il gioco e a suggerire l’inserimento ai compagni. Speriamo di aver ritrovato il giocatore ammirato in Abruzzo.

CANCELO 7: Le giocate e i dribbling di Cancelo non sono una novità, prima con la maglia dell’Inter e poi con quella della Juve il portoghese è sempre stato uno dei migliori. Ottima prova anche con la sua Nazionale, annulla prima Insigne e poi Chiesa. Padrone assoluto della fascia destra.

Italia Portogallo – I bocciati:

IMMOBILE 5: Se l’Italia non è riuscita a segnare al Portogallo gran parte delle colpe vanno assegnate al centravanti della Lazio. Immobile si mangia almeno due clamorose occasioni da gol ma più generalmente, non si fa mai trovare nel posto giusto al momento giusto. Serata decisamente storta.

ANDRE SILVA 5.5: Così come il suo diretto avversario, anche per Andrè Silva è stata una serata no. Sarà stato lo stadio San Siro o la difesa d’acciaio degli azzurri, fatto sta che l’ex rossonero non si rende mai pericoloso dalle parti di Donnarumma.