L'Italia ha un Raspadori in più. Ecco quando è stato il momento della svolta
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L’Italia ha ‘una Raspa’ in più. Ecco quando è stato il momento della svolta

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Giacomo Raspadori è il nuovo che avanza. Il Sassuolo se lo gode ma è un regalo per l’intero calcio italiano

Giacomo Raspadori è il volto nuovo del calcio italiano. Un volto pulito, ancora da ragazzino che non ha idea di cosa potrà accadere in futuro. Forse, negli ultimi mesi, ha iniziato a percepirlo ma lui va avanti, seguendo il motto del suo club: «Testa bassa e pedalare», come amava ripetere il compianto dottor Giorgio Squinzi. E quel volto pulito è anche il volto dell’Italia che guarda al futuro con ritrovata serenità e con ambizione. «Deve essere più smaliziato in campo» diceva di lui Roberto De Zerbi. E la sensazione è che la lezione sia stata appresa molto velocemente da quel ragazzino classe 2000 che si è preso prima il Sassuolo e poi la Nazionale. E’ in ‘Raspa di lancio’ e ha ‘convinto’ il Sassuolo a cedere l’usato sicuro Ciccio Caputo per puntare maggiormente su di lui (e ovviamente anche sull’altro centravanti Gianluca Scamacca).

Un Raspa in più per la testa di Mancini

Era accaduta più o meno la stessa cosa un anno fa. Il Sassuolo doveva scegliere tra lui e Scamacca. De Zerbi e i neroverdi hanno optato per il piccoletto, sia per caratteristiche tecniche che per il talento. E Raspadori, dopo un inizio senza grossi sussulti, ha svoltato nel 2021, con il gol al Genoa nel finale. Poi altri 2 mesi senza novità, fino al match con la Roma, a marzo. Fascia da capitano al braccio per un ragazzino di 20 anni (era già stato capitano nelle giovanili, ma vuoi mettere farlo da grande?). La ‘folle genialata‘ di Roberto De Zerbi che probabilmente segnerà l’inizio della ‘vera’ carriera di Giacomo Raspadori da Bentivoglio. Poi il gol del 2-2 nel finale alla Roma. Il primo ad abbracciarlo? Manco a dirlo, il ‘capitano’ Magnanelli, suo angelo custode in neroverde. Da lì un finale di stagione in crescendo fino alla chiamata agli Europei. Ora una nuova stagione, iniziata con un grandissimo gol a Verona (andate a rivedere il controllo del pallone con il quale si lancia in porta, è tre quarti di gol). Poi ancora la Nazionale e la prima da titolare con un gol e mezzo (un gol e un autogol procurato). E’ vero, serviranno sicuramente test più probanti, ma Mancini da oggi avrà un ‘Raspa’ in più per la testa. Scommettiamo?