Milan, Gattuso: «La società? Non mi parlano. Ma ho due anni di contratto.»
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Milan-Bologna, Gattuso: «La società? Non mi parlano. Ma ho due anni di contratto.»

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Milan-Bologna, il tecnico rossonero Gattuso ha presentato il match in conferenza stampa. Ecco le sue parole

Alla vigilia del monday match in cui il Milan riceverà il Bologna di Mihajlovic a San Siro, ha presentato la partita  Gattuso in conferenza stampa.

Il tecnico rossonero ha esordito facendo gli auguri a Caldara (di recente infortunatosi) e parlato del ritiro “punitivo”: «Voglio fare innanzitutto gli auguri a Mattia Caldara. Lo aspettiamo perché merita tanto. Non è mai bello fare 4 giorni di ritiro. Ma ci siamo allenati bene, ho visto una squadra incazzosa. I motivi? Non volevo andare in ritiro ma ci sono regole da rispettare e nei momenti di difficoltà tutti devono capire dove sono e che maglia indossano. Sono andato alla ricerca di qualcosa di diverso, li vedevo con la testa altrove».

Gattuso ha poi parlato del Bologna: «Il Bologna sta bene, con Sinisa viaggia molto forte, ha velocità e ha cambiato modo di giocare. Abbiamo il dovere di fare la nostra partita».

Sul suo futuro da allenatore e sulla dirigenza: «Dimissioni? La parola non fa parte del mio modo di essere, ho due anni di contratto e oggi penso solo alla Champions. Con la società abbiamo parlato di come agire in questa situazione, abbiamo dato continuità al discorso fatto negli spogliatoi. Non volevo già domenica il ritiro. Le cose bisogna dirsele in faccia e tante volte questo non è successo. Con Leo e Maldini, basta parole. C’è un rapporto umano di stima e rispetto, poi ci sta discutere su temi calcistici».

Infine, Gattuso ha parlato di Conti, Romagnoli e del quarto posto: «Conti? Domani vedrete. Conti sta recuperando. Romagnoli? Gli ho parlato sia a fine partita sia l’altro giorno. Ha chiesto scusa ai ragazzi per il gesto all’arbitro. E’ migliorato tanto, il giorno successivo ho parlato con lui nel mio ufficio. Quarto posto? Penso all’occasione che abbiamo avuto per tantissimo tempo, ma ce l’abbiamo ancora. Ora dobbiamo riprendercelo di nuovo. Dobbiamo essere battaglieri e farci trovare pronti. Non siamo stati bravi a gestire quello che ci è accaduto».