Mondiale per Club
Mondiale per Club, il flop sugli spalti: «Ci teniamo per i mondiali classici del 2026»
Mondiale per Club, flop sugli spalti degli stadi della competizione: il pubblico americano aspetta il mondiale del prossimo anno
Il Mondiale per Club 2025 negli Stati Uniti sta registrando un’affluenza sugli spalti piuttosto deludente, con molte partite giocate davanti a stadi semivuoti. Nonostante i biglietti siano stati drasticamente ribassati — da 300 euro iniziali fino a 20 nelle ultime settimane — il pubblico americano ha risposto in modo tiepido, con diversi incontri che non hanno raggiunto nemmeno il 40% di capienza. Le sfide tra squadre meno note, come Urawa, Ulsan o Mamelodi, hanno attirato pochissimi tifosi: appena 3.100 spettatori a Orlando per Ulsan-Mamelodi in uno stadio da oltre 25.000 posti, e meno di 12.000 per River-Urawa al Lumen Field, impianto da 68.000. Solo partite come Boca-Benfica (55.000 spettatori) o Al-Ain-Juventus (90% di riempimento, ma in uno stadio piccolo) hanno fatto eccezione.
Tra i motivi principali del flop sugli spalti ci sono i costi iniziali troppo alti e la percezione del torneo come poco rilevante per il pubblico statunitense. Molti tifosi locali hanno preferito risparmiare in vista dei Mondiali “classici” del 2026, che si svolgeranno sempre negli USA e attirano un interesse ben diverso. Secondo il giornalista Doug Roberson, il Club World Cup «non significa molto per gli americani», e pagare per un torneo poco noto non è stato allettante. Nemmeno le iniziative della FIFA, come biglietti in regalo o pacchetti omaggio, hanno ribaltato la tendenza. Inoltre, molti match sono programmati in orari poco favorevoli, come le 15:00, rendendo ancora più difficile attrarre grandi folle. Il confronto con le attese per il 2026 evidenzia ancora di più la distanza d’interesse tra le due manifestazioni.
