Montella Juventus Fiorentina conferenza stampa: «Farò un po' di turnover»
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Montella su Juve-Fiorentina: «Voglio coraggio. Ronaldo al Milan? Se ne parlò ma non ci ho mai creduto»

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Le parole di Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, prima della sfida contro la Juventus. Ecco le sue dichiarazioni

Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla gara con la Juventus, in programma all’Allianz Stadium. I bianconeri potrebbero festeggiare lo Scudetto ma Montella non ci vuole pensare: «Da professionista devo uscire da questa analisi e preparare la partita per fare punti e prepararsi psicologicamente alla successiva, noi dobbiamo pensare a noi stessi. La Primavera sta facendo bene, la Femminile anche e i risultati della prima squadra sarebbero una ciliegina. Stiamo lavorando sulle conoscenze, in base al mio pensiero e a quello che vogliamo fare. Potrei fare dei cambi in vista della partita con l’Atalanta ma per filosofia non mi piace cambiare più di un giocatore per reparto».

Prosegue Vincenzo Montella: «Più dolce la doppietta di Salah o la vittoria della Supercoppa a Doha con il Milan? La giornata della doppietta di Salah fu una giornata incredibile ma anche alzare un trofeo è fantastico, non riescono a farlo tutti. Il 4-2? Il ricordo sono è lì, i magazzinieri hanno ancora qualche ritaglio di giornale. Fu una giornata memorabile, quasi impossibile, nel calcio basta una scintilla a volte per capovolgere situazioni improbabili. Sabato mi aspetto una Juve delusa e feroce. Porterò con me un ragazzo della Primavera, vedremo chi. Chiesa? E’ da grande squadra, può giocare nella Juve ma ora è della Fiorentina. Modello Ajax? Si può ripetere ma in Italia si pensa solo ai risultati, non c’è pazienza. Bernardeschi? E’ un grande giocatore, l’ho fatto esordire io, fu una mia scelta e non fai esordire un ragazzo se non credi nelle sue potenzialità. Cristiano Ronaldo al Milan? Se ne parlò ma non ci ho mai creduto. Il più forte? Se la gioca con Messi: uno è da ammirare totalmente per come si allena, si prepara, per quello che fa ancora oggi, la tensione che gli vedi negli occhi prima di ogni partita; Messi ha più talento e ha meno bisogno di tutto questo».