Napoli, Verdi l'MVP del ritiro: 3 buoni motivi per non venderlo
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Napoli, Verdi l’MVP del ritiro: 3 buoni motivi per non venderlo

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L’ex Bologna il migliore contro la Cremonese dopo la doppietta alla Feralpi Salò. Ne è sicuro il Napoli che sia giusto privarsene?

Che sia per andare al Torino o altrove, nell’immaginario dell’ambiente Napoli è cosa scontata che Simone Verdi lasci l’azzurro dopo un solo anno. Come se non fosse stato pagato 25 milioni. Come se fosse banale che il Napoli ne prenda uno più forte. Difficoltà di adattamento al contesto, un feeling tecnico-tattico mai sbocciato con Ancelotti e soprattutto una miriade di infortuni hanno condizionato il primo anno dell’ex Bologna all’ombra del Vesuvio. “Dopo tutto il casino fatto per averti“, canterebbe De Crescenzo, pare ovvio che il Napoli scelga, in maniera che in realtà sarebbe piuttosto inedita rispetto alle abitudini progettuali, di rispedire a casa il terzo investimento più oneroso nella storia del club dopo un solo anno.

Ciò che è tutt’altro che banale invece, è quanto possa fare la differenza per il suo rendimento un effetto secondo anno. Verdi è stato finora il migliore del ritiro, dimostrando che con un anno di adattamento alle spalle, se trova continuità fisica, può rivelarsi quel rinforzo di qualità che il Napoli non ha di fatti mai avuto alla corte di Ancelotti lo scorso anno. Dal mercato per ora non arrivano le alternative da capogiro e lo stesso Verdi meriterebbe di pretendere un’altra chance prima di tornare a fare un passo indietro dopo aver aspettato una vita per farne finalmente uno in avanti. La sua duttilità inoltre, potrebbe rendersi preziosa nel nuovo 4-2-3-1, dove l’ex rossoblù potrebbe ricoprire praticamente tutti i ruoli alle spalle della punta. Val davvero la pena privarsene? Non senza eventualmente recuperare fino all’ultimo centesimo di quanto speso un anno fa. Il Napoli riflette.