Perché il Milan può non riscattare Higuain? Tutti i dubbi rossoneri
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Perché il Milan adesso ha grossi dubbi sul riscatto di Higuain

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Il Milan riflette sulla possibilità di riscatto di Gonzalo Higuain dalla Juventus: al centro dei dubbi rossoneri quelli legati al FPF e alla leadership mancata dell’argentino

L’addio alla Juventus in estate pareva definitivo, eppure non molti avevano fatto caso al fatto che, in verità, Gonzalo Higuain fosse andato al Milan soltanto in prestito. Un prestito blindato, è vero: 18 milioni di rata, più un ingaggio lordo da quasi 10 milioni, ma senza alcun obbligo di riscatto, così come del resto il Fair Play Finanziario che da anni attanaglia i rossoneri chiede. Oggi, a dicembre quasi inoltrato, il Pipita è oggetto di discussione in casa milanista: l’inizio era stato abbastanza promettente, poi a partire proprio dalla gara con la Juventus qualcosa sembra essersi rotto. L’espulsione, il nervosismo inspiegabile, la concorrenza rossonera che si fa sempre più stringente e soprattutto i dubbi su quel diritto di riscatto fissato a circa 36 milioni di euro.

In clima di FPF e di possibili (nuove) sanzioni, il Milan riflette molto bene sull’opportunità di tenersi Higuain: alla base, riportano oggi le cronache, ci sarebbe soprattutto un problema di leadership. Ci si aspettava che il Pipita prendesse per mano la squadra e la portasse al salto di qualità definitivo, invece è stato il primo a perdere la calma nei momenti clou. Per questo, a gennaio, i rossoneri potrebbero dare la caccia a Zlatan Ibrahimovic, vero e proprio trascinatore in campo, mettendo da parte Higuain: perché qualora lo svedesse dovesse fare il suo, ci sarebbero meno possibilità per Gonzalo di essere riscattato, specie tenendo in conto la maturazione quasi definitiva di Patrick Cutrone, uno che sul FPF rossonero non incide per nulla. Anzi…