Roma, Spinazzola: «Pensavo di non farcela. Da Allegri ho imparato a...»
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Roma, Spinazzola: «Pensavo di non farcela. Da Allegri ho imparato a…»

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L’esterno della Roma, Leonardo Spinazzola, ha rilasciato un’intervista nella quale parla della sua carriera da calciatore e del suo passato alla Juve

Nel corso di un’intervista rilasciata al sito ufficiale della Roma, l’esterno Leonardo Spinazzola, ha parlato della sua carriera da calciatore professionista e del suo passato alla Juve. Ecco le sue parole: «Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni con una polisportiva che era vicino casa, la Virtus Foligno, con cui ho iniziato con la categoria ‘primi calci’ e ho continuato fino ai 14. Il mio idolo da bambino? Ronaldo Nazario da Lima, il Fenomeno. Mi ricordo che a casa vedevo la sua cassetta VHS che mio padre mi aveva comprato in edicola, poi scendevo sotto casa e cercavo di provare i numeri e i gol che avevo appena visto. Ho seguito molto anche Rui Costa e Batistuta. Mi piaceva molto l’ex attaccante giallorosso: quando esultavo con la Virtus Foligno mimavo il gesto della mitraglia come lui… ho anche delle videocassette dove sono immortalato a esultare così». 

«Se ho mai pensato di non farcela? Il primo anno a Siena, quando sono andato via di casa a 14 anni: era dura vivere da solo lontano da famiglia e amici. Non solo questo: è che mi feci subito male alla caviglia e tra le altre cose dovevo fare un sacco di strada con le stampelle per andare e tornare da scuola. Poi quando ho ripreso l’attività, dopo qualche settimana mi sono stirato. In quel momento ho chiamato casa e ho detto ‘Venitemi a prendere, torno. Non ce la faccio’. Mia madre in quel momento, assieme a mio padre, fu decisiva: mi ha consigliato di stringere i denti e di continuare a provare… e aveva ragione. Da marzo in poi tutto andò molto meglio. Decisivi i due anni a Bergamo? All’Atalanta con Gasperini ho imparato a sostenere ritmi alti in campo. Lui ti fa lavorare in allenamento in maniera molto intensa, al punto che quando giochi la partita ti sembra quasi una passeggiata. Davvero, giochi le gare quasi come fossero uno scarico, perché durante la settimana lavori in maniera impressionante. Sa poi trasmettere bene quello che vuole in campo: in partita sai bene quello che devi fare. Certe idee di Gasperini, nel modo di interpretare e vedere il calcio, le ho ritrovate in mister Fonseca. La Juve? Ho imparato tanto, in campo e fuori. Come diceva Allegri, per stare lì devi essere un campione anche mentalmente. Ti alleni con tanti fenomeni, che lo sono in campo ma soprattutto nella testa. Ho imparato soprattutto quale livello di attenzione ci vuole tutto l’anno in allenamento e in gara, che alla fine è quello che fa la differenza».