Rugani: «A Cagliari ho ritrovato fiducia, peccato per l'eliminazione della Juventus»
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Rugani: «A Cagliari ho ritrovato fiducia, peccato per l’eliminazione della Juventus»

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Daniele Rugani, attualmente difensore del Cagliari, si racconta sulle pagine de La Gazzetta dello Sport tra presente e futuro

Daniele Rugani è arrivato a Cagliari nel mese di gennaio. Dopo l’esperienza negativa al Rennes, il difensore toscano andava alla ricerca di qualcosa che lo facesse sentire vivo, un calciatore vero. Tutto questo l’ha ritrovato a Cagliari, il posto della sua rinascita, del suo riscatto professionale. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.

CAGLIARI – «Ho portato mio figlio Tommaso in un bel posto. Ringrazio il Cagliari e le persone che mi hanno voluto qui. È una città meravigliosa in cui ho trovato un gruppo valido dal punto di vista tecnico e dei ragazzi molto per bene. Vedo tanta umanità e una classifica che non meritiamo. Siamo uniti per cercare di uscire fuori da questa situazione: c’è una regione intera che tifa per il Cagliari».

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DUE ANNI SENZA GOL – «Anche io ogni tanto faccio qualche gol. Spero di poterne fare altri e di contribuire così alla salvezza della mia squadra».

FUTURO – «Chi pensa che io sia venuto a Cagliari per quattro mesi per poi tornare alla Juve si sbaglia. Avevo bisogno di fiducia e qui l’ho trovata. Volevo sentirmi vivo, vorrei che a giugno qualcuno mi dicesse “menomale che ti abbiamo preso noi”. Non so sinceramente cosa sarà del mio futuro ma se a Cagliari saranno contenti di quello che ho fatto, di me allora sarò felice di parlare con loro di ciò che verrà».

RENNES – «Cosa è andato male al Rennes? Avevo iniziato a pensare troppo e questo significa che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Ho deciso di venire a Cagliari. Sono andato al Rennes anche per la Champions, svanita ma tra infortunio e ricaduta non sono stato fortunato. Non mi pento della mia scelta perché volevo dimostrare qualcosa a me stesso, avevo bisogno di un cambiamento».

JUVENTUS – «La Juventus, per me, è soprattutto un bagaglio tecnico e umano importante. Con i bianconeri ho condiviso cinque anni di gioie e dolori, vederli uscire così, immeritatamente dalla Champions è un vero peccato».